Vetri
Il vetro è stato uno dei primi materiali ad essere scoperto dall'uomo nel corso della storia. Viene ottenuto mediante la solidificazione di un liquido in particolari condizioni che ne impediscano la cristallizzazione. I vetri sono dei solidi di tipo amorfo, paragonabili per certi aspetti ai liquidi sotto-raffreddati aventi un'elevata viscosità. I legami fra le molecole del vetro e i vari attriti presenti contribuiscono a mantenere inalterata nel corso del tempo la forma che gli viene impressa durante la fase di raffreddamento.
I vetri adoperati per la realizzazione di infissi, contenitori ma anche prodotti idoneli alla costruzione sono prevalentemente costituiti da ossido di silicio.
Il vetro è molto apprezzato per la sua trasparenza e per la sua totale inalterabilità chimica nel corso degli anni.
Aggiungendo all'impasto di base elementi chimici differenti si possono ottenere vetri aventi un numero pressoché infinito di colorazioni e sfumature.
Basti pensare alle porte in vetro colorato o a quelle che presentano disegni fantasiosi atti a simulare antiche vetrate.
Il vetro temprato si ottiene facendo indurire l'impasto con un particolare trattamento termico. Il pezzo di vetro che si vuole temprare viene tagliato secondo la forma e la grandezza desiderata e poi posto su dei rulli che lo portano all'interno di un forno capace di raggiungere la temperatura di 640°C in poco tempo. Successivamente,
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prosegui ... , il pezzo in questione, viene raffreddato con potenti getti d'aria fredda. Tale processo consente agli strati esterni di raffreddare rapidamente mentre la parte interna impiega più tempo a perdere calore. In questo modo si crea uno sforzo di compressione che agisce sulla superficie, ben bilanciato da tensioni distensive interne. I vetri temperati hanno il vantaggio di essere molto meno fragili rispetto agli altri e hanno un grande campo di applicazione. Basti considerare il fatto che che il vetro temperato è ben sei volte più resistente del vetro comune.
Il vetro stratificato invece viene realizzato unendo fra di loro due o più strati di vetro comune alternando fogli di materiale plastico quasi sempre di polivinilbutirrale PVB. Così facendo si ottiene un vetro a sandwich che successivamente viene scaldato a 70°C e poi pressato con rulli pesanti per eliminare tutta l'aria rimasta fra uno strato e l'altro. L'operazione termina introducendo il vetro all'interno di un'autoclave pressurizzata e riscaldata a elevate temperature. Lo strato di PVB incrementa in maniera considerevole l'effetto di isolamento acustico riducendo talvolta anche al 99% la trasparenza della luce ultravioletta.
Il taglio dei vetri in piccoli pezzi può essere effettuato a mano o mediante appositi macchinari. Spesso le aziende scelgono di effettuare questo tipo di operazione impiegando i macchinari a controllo numerico dotati di piano fisso. Lo strumento vero e proprio di taglio è costituito da una rotella realizzata in carburo di tungsteno, in diamante sintetico oppure in widia.
Il vetro lavorato in questo modo ha un bordo tagliente e estremamente irregolare. Ecco perché la fase successiva prevede la molatura da eseguire a mano o con macchine a controllo numerico. A seconda della lavorazione desiderata possono essere effettuati diversi tipi di molatura: da quella a boro arrotondato detta a filo lucido tondo fino alla bisellata aventi caratteristiche del tutto dissimili.
Se c'è la necessità di effettuare forature su di un vetro, si deve ricorrere all'utilizzo di appositi trapani dotati di punta diamantata. Durante la fase di foratura la zona interessata viene ininterrottamente refrigerata con un getto continuo di acqua.