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Per coltivare la calendula in modo da garantirsi ottimi risultati bisogna effettuare la semina all’interno di un apposito semenzaio agli inizi dell’autunno, ovvero preferibilmente tra fine Settembre e Ottobre. Dopo poco iniziano a svilupparsi. Quando saranno di piccole dimensioni vanno trasportate una dopo l’altra all’interno di altre cassettine. Normalmente quest’operazione può avvenire dopo un mese dal momento della semina. La collocazione definitiva si può avere in inverno, a Dicembre, quando ogni piantina di calendula può essere messa a dimora. Curando bene la pianta si può avere una buona e prolifica fioritura che dura anche in maniera abbastanza prolungata nel tempo, il che rende l’utilizzo della calendula perfetto per abbellire bordi ed aiuole. Floristtaxonomy.com
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Ma quando e come occorre seminare la calendula per fare un lavoro davvero a regola d’arte? Questo si differenzia in base alle zone in cui ci si trova. Nell’Italia centrale e meridionale può avvenire da Ottobre per avere delle piantine di calendula che già in primavera saranno ben fiorite. Al Nord la semina può avvenire da Febbraio in luoghi coperti per essere spostati all’esterno ad Aprile. Per germinare correttamente, infatti, la temperatura deve essere di almeno 15 gradi. I semi della calendula sono piccolissimi. Si mescolano alla sabbia per evitare sprechi. I semi vanno sparsi sul terriccio ricoprendoli, poi, con altro terriccio. Vaporizzare, quindi, ricoprendo con un foglio di plastica per mantenere umido il terriccio. Quando spuntano le piantine si possono porre alla luce ma mai a quella diretta. Drunkenbotanist.com
I periodi di siccità non rappresentano sicuramente un problema per la calendula. Nonostante sia una pianta resistente, per avere delle belle piante è necessario annaffiare correttamente la calendula. Quest’operazione va eseguita in maniera abbastanza regolare, specialmente in primavera e in estate. Ogni due settimane, poi, all’acqua utilizzata per l’innaffiatura si unisce la concimazione liquida. Unica cosa a cui stare molto attenti sono i ristagni di acqua che non sono affatto graditi dalle calendule, che in questa condizione non crescono come si deve. Quando le piante sono in fase di fioritura, le annaffiature sono maggiormente necessarie. Dopo aver annaffiato le piantine è bene assicurarsi che la superficie del terriccio sia quasi completamente asciutta nell’arco di alcune ore. Non bisogna, poi, annaffiare le calendule dall’alto per non bagnare le foglie e non far ammalare le calendule. Higgledygarden.com
La giusta esposizione è una condizione essenziale per ottenere piantine di calendula in buone condizioni. Questa è al sole o comunque in condizioni di ombra che siano solo parziali. Temono, invece, molto il gelo così come il freddo. Anche i meno esperti possono accingersi alla coltivazione della calendula che non è per nulla complicato. Al Sud è semplicemente meglio esporre le piantine in zone un po’ più riparate nelle ore pomeridiane per evitare i danni dei raggi del sole in quelle ore in cui sono più forti. Importantissimo è che nella zona in cui è collocata la calendula circoli bene l’aria per evitare l'insorgere di malattie. Il terreno ideale per questa pianta è ricco, sciolto, leggero e ben drenato. Detto questo è bene specificare che comunque vanno bene anche altri tipi di terreni in quanto la calendula non è una pianta troppo esigente in questo senso.
Può essere interessante avere sempre a portata di mano un calendario che indichi, in breve, le peculiarità della calendula e le due fasi vegetative. Riassumendo in breve, la semina in semenzaio della calendula avviene tra fine inverno ed inizio primavera. Per quanto concerne la messa a dimora al centro sud questa avviene ad Ottobre mentre al nord tra Marzo e Aprile. Il trapianto delle piantine avviene, invece, al sud a Febbraio e al Nord ad Aprile. La fioritura della calendula dura per un periodo abbastanza lungo che va da Aprile ad Ottobre e dipende sempre e comunque sia dalla specie di appartenenza che dal clima della zona in cui si trovano le piante. La concimazione liquida deve avvenire mediamente ogni due settimane, mentre quella in granuli è perfetta se effettuata ogni tre mesi circa.
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