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La verbena è una pianta molto conosciuta e apprezzata per le sue proprietà benefiche; inoltre è sempre stata considerata fonte d'ispirazione da poeti e scrittori. Per gli antichi Romani è una pianta sacra, usata per decorare statue di divinità e templi. In più si credeva che avesse proprietà magiche. La verbena è stata usata nella medicina popolare come rimedio erboristico, sotto forma di tisane oppure di decotti. Il suo scopo è combattere vari disturbi, tra cui i malesseri gastrointestinali e i vari dolori reumatici e alle articolazioni. Inoltre serve per decongestionare le vie respiratorie. Ricca di principi attivi (olio essenziale, tannidi, flavonoidi, lucosidi, mucillaggini e saponine), la verbena ha grandi proprietà officinali. Proprio per il fatto di essere estremamente versatile, la verbena risulta una delle piante più usate per realizzare prodotti di erboristeria.
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La verbena ha effetti antispasmodici, tonificanti e antinfiammatori: per questo motivo favorisce l’attività empatica e viene usata per aiutare la cicatrizzazione di ferite ed escoriazioni. Invece per combattere i dolori reumatici si possono realizzare impacchi da applicare nella zona interessata dal disturbo. Per preparare questo rimedio di erboristeria servono 10 grammi di foglie di verbena, un cucchiaio di farina di segale cornuta piuttosto abbondante e un albume. Passando alla preparazione vera e propria, è necessario montare l'albume dell'uovo finché non diventa un composto spumoso. A questo punto si aggiunge la farina di segale cornuta, si mescola per ottenere un preparato omogeneo e lo si cuoce a bagnomaria per qualche minuto. Quindi si tritano finemente le foglie di verbena e le si unisce al composto, mescolando con energia. Si lascia riposare qualche minuto prima di applicare la soluzione.
La verbena è una pianta da fiore che si coltiva senza problemi in giardino, in casa oppure sul terrazzo in vaso. Infatti ne esistono diverse varietà, annuali oppure perenni. Tuttavia, se le specie perenni originarie dell'America Centrale vengono coltivate in zone dalle rigide temperature invernali, bisogna tenere a mente che non resistono al gelo. Si tratta della verbena peruviana e della verbena tenera. La prima è una varietà strisciante, ideale per bordare le aiuole. Invece la verbena tenera può essere coltivata anche in cassette e vasi sui terrazzi e sui balconi. L'associazione perfetta nelle fioriere è con esemplari di bidens e petunie. Quando si acquista la verbena, bisogna assicurarsi che le radici siano bianche e il pane di terra intorno a esse sia morbido. Al contrario, se la terra è compatta e se le radici sono scure, vuol dire che l'esemplare è vecchio.
La verbena può essere coltivata in vaso con pochi accorgimenti: necessita di un terreno umido e di una posizione soleggiata. Nel caso che l'esemplare sia coltivata a mezz’ombra, la fioritura sarà meno abbondante. Le cure per una pianta in buona salute e rigogliosa devono protrarsi per tutta l’estate. Innanzitutto è necessario innaffiare abbondantemente le piante. L'apporto d'acqua avviene preferibilmente la sera. Infine per la coltivazione in vaso è fondamentale che il terriccio sia solo umido, così da evitare pericolosi ristagni idrici. Per favorire un'abbondante fioritura bisogna apportare insieme all'acqua da irrigazione del concime per specie fiorite ogni 15 giorni. In alternativa si concima la verbena con prodotti granulari a lenta cessione ogni 40 giorni. L'esposizione ideale è al sole e al riparo dai venti. Tuttavia, durante i periodi invernali e freddi è necessario portare le piante in vaso in casa. Per uno sviluppo abbondante si consigliano terricci porosi, e con una notevole componente organica. Le malattie che possono colpire le piante sono quelle fungine, come oidio e ruggine; in primavera bisogna fare molto attenzione agli afidi.
Perché la pianta di verbena cresca al meglio e veramente rigogliosa, è necessario effettuare interventi di rigenerazione. In particolare bisogna mettere a punto una cimatura ogni settimana, che riguardi uno o due rami alla volta. Di conseguenza si asportano 4-6 cm di vegetazione per ogni rametto, così da stimolarne la crescita. Al tempo stesso si formano nuovi germogli e la fioritura risulta più abbondante. Nel caso che le foglie della pianta diventino gialle oppure perdano colore, si consiglia di aggiungere all'acqua usata per irrigare del ferro chelato. L'apporto va effettuato ogni due settimane e bisogna seguire le istruzioni sulla confezione per quanto riguarda le dosi ottimali. Infine, per avere fiori dalla colorazione più intensa e vivace, si consiglia di aggiungere all'acqua per l'irrigazione oppure al terreno microelementi. I risultati migliori si ottengono con il magnesio.
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