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L'oidio è un parassita che generalmente non porta alla morte le piante colpite, anche se può causare danni ingenti, soprattutto nell'orto e nel frutteto. È importante prevenirne lo sviluppo, o debellare i primi funghi, non appena se ne vedono i sintomi sulle piante, per evitare che si diffonda eccessivamente. Le numerose spore prodotte dai funghi sono molto leggere e sottili, ed hanno la consistenza della farina; basta un soffio di vento perché si spostino tra le piante del giardino, cosa che rende fondamentale la prevenzione e la cura dell'oidio. Uno dei prodotti che ha una valida azione contro questo parassita è lo zolfo: la sua funzione è soprattutto preventiva, perché impedisce alle spore di installarsi sulle foglie, evitando che il problema si sviluppi. Sulle piante in cui l'oidio si è già installato e ha creato uno spesso strato feltroso purtroppo lo zolfo tende a non apportare alcun beneficio, cosa per cui si preferiscono prodotti di sintesi, in grado di debellare radicalmente il problema.
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Questi funghi tendono a preferire un clima fresco e umido, con temperature minime anche inferiori ai 10°C, e massime vicine ai 25-30°C. Queste condizioni climatiche si presentano soprattutto durante i mesi primaverili o ad inizio estate, quando le piogge sono frequenti. La presenza di moltissime piante in pieno rigoglio vegetativo porta ad un ulteriore sviluppo dell'oidio, che trova molto terreno fertile su cui attecchire. Visto che è abbastanza facile comprendere il clima prediletto dall'oidio, è semplice anche stabilire una routine per dei trattamenti preventivi, che devono essere effettuati regolarmente durante il periodo primaverile. Lo zolfo è un prodotto ammesso anche in agricoltura biologica, con uno spettro di tossicità per gli animali molto basso; può risultare però fitotossico, soprattutto se utilizzato in periodi con temperature elevate. Per questo motivo è consigliabile utilizzare altri prodotti durante l'estate o l'autunno, quando le temperature massime tendono a essere elevate.
Ci sono alcune piante che tendono ad essere notevolmente colpite dall'oidio; in particolare, tra le piante più conosciute e coltivate, sono le rose ad essere spesso ricoperte dalla patina biancastra causata da questo parassita. Chiunque abbia nella sua vita provato a coltivare una rosa, conosce benissimo l'oidio e le caratteristiche dell'infestazione da parte di questo parassita. In effetti sono molte le rosacee che possono essere colpite dall'oidio, sia nel giardino, sia nel frutteto; su questo tipo di piante l'irrorazione primaverile con zolfo è fortemente consigliata. Un metodo molto efficace per contrastare la comparsa del fungo consiste anche nell'evitare di bagnare la chioma degli arbusti di rose durante le irrigazioni periodiche, soprattutto se effettuate nelle ore serali; infatti la presenza di goccioline sul fogliame favorisce l'installarsi del fungo. In commercio si possono trovare anche varietà di rose e di altre pante, come ad esempio la pyracantha, particolarmente resistenti all'oidio, consigliabili soprattutto nelle zone con clima fresco e umido.
L'oidio ama in modo particolare le rosacee; è facile notare l'infestazione primaverile anche sulle piante di prugne, albicocche e mandorle. Altre piante molto colpite da questo parassita sono le viti, piante di cui l'oidio attacca sia le foglie che i frutti, causando ampie perdite ai produttori di vino. La prevenzione contro l'oidio è di fondamentale importanza nel frutteto e nei vitigno, e generalmente gli interventi a base di rame e zolfo sono effettuati con grande regolarità, a partire dai primi tepori primaverili. In agricoltura biologica, oltre ai trattamenti a base di zolfo, si utilizzano dei macerati di piante, che funzionano molto bene contro l'oidio, come ad esempio il macerato di tanaceto e di equiseto. Questi prodotti offrono il vantaggio di non essere fitotossici e scarsamente pericolosi per gli insetti utili; la loro protezione contro l'oidio è ottima e spesso possono essere utili anche per debellare il problema.
Quando l'oidio si è installato nella lamina fogliare tende a sviluppare una grandissima quantità di spore, in un breve periodo di tempo. Grazie al vento ed agli insetti in questo modo si sposta sulle piante del giardino, dell'orto e del frutteto in pochi giorni, arrivando a colonizzare aree molto ampie. Una volta che le piante sono colpite, debellare il fungo non è cosa semplice, per questo motivo è fondamentale operare una regolare prevenzione. Nel caso in cui si notino pochi germogli infestati, conviene asportarli e bruciarli, in modo da fermare l'infestazione sul nascere. Fortunatamente i trattamenti a base di zolfo, spesso mescolato con il rame, sono utili per pervenire l'attacco da parte di tantissimi parassiti fungini, e sono utilizzabili anche in agricoltura biologica, in quanto scarsamente tossici. In ogni caso conviene imparare ad osservare le piante che si coltivano, per riconoscere rapidamente i sintomi delle più comuni problematiche causate da funghi o da insetti.
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