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I parametri di qualità sono fondamentali per la conoscenza qualitativa del rifiuto e dunque per la classificazione amministrativa e la definizione di soluzioni per un corretto smaltimento. La qualità merceologica è determinata con la selezione manuale e un'attività di pesatura, ma è valida solamente per i rifiuti solidi urbani, in quanto non avrebbe significato per i rifiuti speciali e pericolosi, anche se omogenei. La qualità chimico-fisica riguarda le caratteristiche intrinseche dei rifiuti: densità, dimensione delle particelle, percentuale di umidità, contenuto di ceneri e di materiale combustibile, potere calorifico interno ed analisi delle sostanze chimiche. Infine vi è l'analisi biologica, che riguarda le caratteristiche di biodegradabiltà del rifiuto: viene rilevata su rifiuti che saranno destinati a trattamenti biologici, e riguarda l'analisi di fattori come BOD5 e BOD20 (biological oxygen demand, ovvero la quantità di ossigeno richiesta dalla biomassa), percentuale di solidi volatili e valutazione dell'OUR (oxygen uptake rate, un test spirometrico).
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I sistemi di selezione servono per separare le frazioni merceologiche dai rifiuti, recuperare materiali ed energia, ottimizzare i trattamenti successivi e separare i materiali pericolosi. Essi sono la raccolta differenziata, la cernita manuale e la selezione meccanica. Quest'ultima fase avviene nelle piattaforme per il recupero dei materiali, ed è divisa in 4 sottofasi. La prima riguarda l'apertura dei sacchi per lacerazione, ed è situata in testa agli impianti di selezione e di lavorazione. La sottofase seguente è quella della triturazione, necessaria per avere una migliore distribuzione delle dimensioni delle particelle in vista delle fasi successive: è la fase più costosa, in quanto servono impianti come trituratori a martelli o a coltelli rotanti, che lacerino i sacchetti senza distruggerli. Poi vi è la vagliatura, ovvero la suddivisione dei rifiuti in frazioni a diversa granulometria, ottenendo una frazione grossolana combustibile e una fine compostabile, tramite vagli rotanti e separatori vibranti o balistici. Infine avviene la separazione dei metalli.
La gestione riguarda la raccolta, il trasporto, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti, con il controllo delle operazioni, delle discariche e degli impianti di smaltimento. La raccolta indifferenziata avviene con contenitori di raccolta come sacchi a perdere, bidoni, cassonetti e contenitori scarrabili situati su strade o in esercizi commerciali. Poi vi è il trasporto, che avviene con appositi veicoli, tradizionali ed autocompattatori, con il conferimento nelle piattaforme di raccolta, presso le utenze o con sistema a deposito. La raccolta differenziata è divisa nelle fasi di separazione, conferimento, raccolta, controllo, trattamento, riutilizzo o smaltimento. Si tratta di una tecnologia organizzativa più che impiantistica, che vede la partecipazione attiva dei cittadini per la soluzione del problema dei rifiuti. Essa mira al recupero dei materiali ancora utilizzabili, con lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani per il recupero delle risorse, evitando lo smaltimento non idoneo delle componenti pericolose. I sistemi di smaltimento usati sono il compostaggio, la discarica controllata e la termodistruzione.
Il compostaggio è un processo biologico per la trasformazione della sostanza organica umida raccolta per via differenziata in un fertilizzante detto compost: il processo è attuato da microrganismi che mineralizzano le componenti più degradabili del substrato producendo calore e composti humificati, che migliorano le caratteristiche del terreno favorendo lo sviluppo dei vegetali. I rifiuti interessati sono gli scarti vegetali, i rifiuti organici umidi, i fanghi dalla depurazione e i rifiuti zootecnici.
La termodistruzione è invece ottenuta con l'incenerimento e la pirolisi dei rifiuti, convertiti ad alta temperatura in un gas combustibile e in un residuo solido. E' un processo che si applica direttamente ai rifiuti solidi urbani o alle frazioni combustibili selezionate. Come vantaggi, vediamo una riduzione del peso e del volume del rifiuto, e un recupero di energia. Tra gli svantaggi, gli elevati costi di investimento e gestione, i problemi di manutenzione per le elevate temperature e la complessità impiantistica, nonché la necessità di personale specializzato e di controlli accurati.Le discariche sono aree adibite allo smaltimento dei rifiuti con deposito sopra o all'interno del suolo, o anche aree in cui rifiuti sono sottoposti a deposito temporaneo per più di un anno. Le discariche si intendono per rifiuti inerti, non pericolosi e pericolosi.
Ne esistono varie tipologie, a seconda dei criteri dimensionali: in aree depresse, in rilevato, in pendio ed in caverna. Le aree inadatte per la costruzione di una discarica sono quelle nei pressi di zone abitate e di punti di approvvigionamento delle acque, o in aree soggette ad esondazione o ad instabilità di rocce e terreni.Per la corretta gestione di una discarica, vanno controllati i processi di trasformazione dei rifiuti e le emissioni conseguenti: per questo è necessario isolare la discarica dall'ambiente circostante, convogliare percolato e biogas verso l'esterno, trattarli ed infine restituirli all'ambiente. Ovviamente, le discariche vanno impermeabilizzate, chiuse e ricoperte; dopodiché, è possibile recuperare l'area della discarica per scopi ricreativi, in quanto difficilmente edificabile.
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