La maggior parte degli edifici in Italia è composto da immobili costruiti prima che si iniziasse a parlare di efficienza energetica. Molti si caratterizzano per impianti con alti consumi e per involucri (la somma di pareti, tetto e finestre) inefficienti per il mantenimento del calore all'interno in inverno e per la traspirazione durante l'estate. Le leggi italiane hanno quindi incentivato il risanamento del patrimonio edilizio così da poter diminuire in maniera sostanziale i livelli dei consumi energetici nel settore civile. La normativa prevede infatti incentivi fiscali e detrazioni di parte delle spese per il recupero energetico degli edifici esistenti, cioè quelli la cui richiesta del permesso a costruire e la cui fine dei lavori sono avvenute prima che il decreto legislativo 192/2005 entrasse in vigore. L'efficienza energetica di un edificio di questo tipo viene realizzata con l'adozione di un cappotto isolante e l'eliminazione dei ponti termici.
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L'efficienza energetica di un edificio permette di classificarlo all'interno in una delle cinque categorie usate nel settore: vi sono gli immobili standard, che soddisfano soltanto i requisiti minimi previsti dalla normativa edilizia, quelli a energia zero, quelli con basso consumo energetico, quelli plus energy e quelli passivi. Questi ultimi sono spesso la soluzione migliore e vengono classificati in base al loro fabbisogno energetico, differente da Paese a Paese. L'energia che consumano è meno di un quarto di quella usata in un edificio standard in quanto il riscaldamento è unito all'impianto di ventilazione a recupero di calore. Di conseguenza si usa l'energia generata negli ambienti interni per riscaldare la casa. I costi per costruire una casa passiva sono superiori del 5–10% a quelli per realizzare un'abitazione standard: le strutture più solide sono più costose, ma le spese sono in parte compensate dalla necessità di non installare un impianto di riscaldamento.
Mentre gli edifici standard appartengono alla classe 0, quella 1 comprende gli immobili con basso consumo energetico: questi edifici hanno un fabbisogno energetico che è la metà di quello della classe precedente. In questo caso i valori si attestano su 50-60 kWh/m2. L'efficienza energetica dell'edificio si ottiene migliorando l'isolamento termico, cambiando gli infissi e adottando un sistema di ventilazione a recupero di calore. In genere si tratta di edifici esistenti interessati da un recupero energetico. La classe superiore riguarda gli edifici a energia zero, cioè che non hanno emissioni di carbonio e che sono autosufficienti dal punto di vista energetico. Infine gli edifici plus energy hanno lo stesso livello di efficienza energetica delle case passive ma sfruttano anche le energie rinnovabili. In questo modo in estate possono vendere l'elettricità in eccesso alla rete nazionale.
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