L'interruttore magnetotermico

L'interruttore magnetoermico rende sicure le vostre case

Siete stanchi di vivere con la paura di restare fulminati o intrappolati in un incendio scatenato dal surriscaldamento dei cavi elettrici ? Forse no, perché ormai da quasi un secolo le nostre case sono più che sicure grazie all'interruttore magnetotermico. Inventato nel 1924 in Germania dall'imprenditore Hugo Stotz e dal capo-tecnico Heinrich Schachtner, questo dispositivo ha reso possibile la rapida diffusione della corrente elettrica in tutto il pianeta. Grazie al suo particolare funzionamento (sia magnetico che termico) questo dispositivo garantisce una totale protezione da sovraccarichi di energia, cortocircuiti e guasti di varia natura, interrompendo il flusso di energia ogni qual volta sia rilevata una disfunzione. Il suo unico scopo, dunque, è proprio quello di impedire che l'utilizzo dell'energia elettrica - tanto utile quanto pericolosa - possa generare rischi anche mortali. In poche parole, ci salva la vita ogni giorno.
Esempio di incendio provocato da sovraccarico di energia elettrica

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Il funzionamento dell'interruttore attraverso l'azione magnetica e l'azione termica

Esempio di interruttore magnetotermico L'interruttore magnetotermico, come vuole la sua stessa etimologia, supplisce a due diverse funzioni in due modi distinti. Esso, infatti, è azionato da un processo di tipo magnetico in caso di cortocircuito, e da un processo termico in caso di sovraccarico. Ma nello specifico cosa accade ? Nel primo caso siamo in presenza di un guasto e quando ciò si verifica l’interruttore risolve il problema innescando un campo magnetico in grado di azionare l’ancorina dell’interruttore, che si attiverà in meno di un secondo, evitando così che i circuiti elettrici prendano fuori per surriscaldamento. Il processo, in questo caso, è azionato da un solenoide inserito all'interno di una barra magnetica. Se invece siamo di fronte ad un sovraccarico, stiamo superando i valori prefissati dall'impianto elettrico (ad esempio quando accendiamo contemporaneamente troppi elettrodomestici). Niente paura, anche in questo caso l'interruttore rileva il problema attraverso la resistenza elettrica generata da una lamina bimetallica che, a causa della differenza nella dilatazione termica, si piega fino a provocare lo scatto dell'interruttore.

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Cos'è e perché è obbligatorio averlo in casa

Il cortocircuito può avere gravi conseguenze Forse alcuni di voi non hanno ancora capito di quale semplice strumento si sta parlando. L'interruttore magnetotermico è quel piccolo aggeggio che si trova solitamente incassato nel muro, vicino alla porta di ingresso. Lo abbiamo tutti, perché da anni è ormai obbligatorio inserirlo nell'impanto di ogni abitazione. Forse alcuni di voi lo chiamano interruttore automatico, dato che è proprio questo il suo nome più diffuso. L'uso improprio del termine è dovuto al fatto che una volta settati, gli interruttori magnetotermici non hanno bisogno di essere attivati o disattivati. Funzionano, cioè, automaticamente: una volta captato il problema, per arginarlo, impiegano un tempo inferiore ai 10 millisecondi. Non vi sembra vero ? Eppure vi basterà accendere in contemporanea il micronde e la lavatrice per notare che dopo poco salterà la luce e resterete al buio. Quante volte avete lanciato anatemi per questo improvviso mancamento di energia elettrica ? Beh, era semplicemente l'interruttore magnetotermico che vi stava salvando la vita.


L'interruttore magnetotermico: L'importanza dei sistemi di protezione selettiva

Sistema protezione selettiva Dicesi sistema di protezione selettiva quel particolare impianto a sezioni con più interruttori magnetotermici, sistemati gerarchicamente. Si tratta di una soluzione particolarmente indicata nelle case o negli edifici di grandi dimensioni, dove risulta alquanto vantaggioso creare delle zone circoscritte di protezione, separate tra loro e soggette ognuna ad uno specifico interruttore. In questo modo il dispositivo agirà contestualmente nella sola area interessata, evitando di staccare la luce a tutte le parti dell'edificio, anche quelle che potrebbero sopportare il flusso di energia presente in quella parte dell'impianto. Il sistema di protezione selettiva, dunque, è così definito perché volto ad agire selettivamente su un singolo carico di corrente in caso di cortocircuito o sovraccarico. La scelta più ovvia è quella di realizzare una struttura con svariati interruttori coordinati tra di loro, tra cui un interruttore principale (e generale) che dovrà essere in grado di assorbire l'energia di tutto l'impianto, attivandosi in casi estremi.



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