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La simmetria ha caratterizzato molti giardini nel corso della storia. Gli antichi egizi impiantavano i propri giardini sulla base di linee rette e angoli retti, stile che è stato affinato in Persia e in Medio oriente, ed è stato poi trasferito in Spagna e in Italia con i saraceni. Diffondendosi, la simmetria si è adattata alle specifiche esigenze e ai gusti delle culture seguenti, così nei secoli successivi ampi giardini come quelli di Versailles, o quelli più discreti del resto d'Europa e quelli britannici, esprimevano la simmetria in molte forme, dalla geometria più semplice a forme più complesse. Anche alcuni giardini tradizionali giapponesi sono completamente o parzialmente simmetrici, ma in generale è un sottile concetto di asimmetria che caratterizza la maggior parte dei giardini nipponici. A prima vista gli elementi sembrerebbero disposti in modo casuale, ma in realtà sono posizionati accuratamente per ottenere una asimmetria che appare bilanciata da tutti i punti di osservazione. L'impatto visivo per la cultura giapponese è una predominante del paesaggio ed è determinato sia dalla massa fisica che dal peso visivo, e il giardino diventa riproduzione dell'armonia cosmica.
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L'equilibrio asimmetrico è meno facilmente percepito dell'equilibrio simmetrico ed è utilizzato per fare sembrare naturale, spontaneo e informale ciò che invece è altrettanto formale in quanto organizzato e guidato dalla mano umana. Nell'apparente casualità, l'aspetto naturale traspira una straordinaria stabilità, come se esistesse da sempre in quella forma. I giardini più informali sono quelli naturalistici, in cui il design non concede nulla ai principi di simmetria e asimmetria poiché il tentativo principe è quello di ricreare un paradiso naturale. L'equilibrio simmetrico e la cura rigorosa della forma delle piante e la loro collocazione può quindi non essere necessariamente una preoccupazione: effetti naturali piacevoli possono essere ottenuti disponendo gli elementi in modo da suggerire un paesaggio naturale che farà da guida nella disposizione di piante, rocce ed altri elementi. Anche in un giardino naturalistico, spontaneo e informale si potrebbe però voler inserire un tocco di simmetria, aggiungendo per esempio un pergolato rustico, che all'interno di un paesaggio naturale rinivia al senso classico del giardino.
I giardini strutturati sono quelli in cui è evidente il progetto: edifici e servizi, come ponti, vialetti e cortili, rafforzano il senso della struttura. La maggior parte dei giardini in stile formale rispettano un piano di design: piante potate pesantemente, arbusti di bosso accuratamente sagomati in topiaria, danno l'esatta dimensione del luogo in cui ci si trova e del peso che vi ha l'intervento umano. L'arte topiaria è un'antica tecnica di sfrondamento che modifica la sagoma delle piante creando forme artistiche nel loro fogliame. Le linee curve sevono ad ammorbidire l'effetto complessivo e possono essere riprodotte con sapienza anche da una semplice passerella di mattoni. Il giardino non strutturato invece dà l'idea che sia la natura a combinare gli elementi e a determinare le forme. Porzioni di giardino non strutturato possono convivere tranquillamente in giardini strutturati. Anche gli elementi architettonici possono essere ammorbiditi del loro aspetto strutturato attraverso l'azione degli agenti atmosferici. Il legno grezzo, ad esempio scurisce o diventa grigio assumendo quella morbidezza che lo integra con la natura.
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