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La concimazione olivo d'impianto ha lo scopo di garantire al terreno una riserva considerevole di micro e macronutrienti, necessaria per lo sviluppo dell'apparato radicale della pianta. In genere, viene praticata a terreno sodo e dopo un'aratura superficiale. Solitamente, i terreni italiani sono carenti di sostanza organica. A tale scopo sono più indicati i fertilizzanti organici a lunga cessione, come il letame, facili da assorbire in maniera lenta ma continua. In ogni caso, prima della somministrazione va effettuata un'attenta analisi chimico-fisica del terreno, per quantificare con esattezza la reale necessità di elementi nutritivi, per evitare pericolosi fenomeni di insolubilizzazione oppure di retrogradazione. Solo indicativamente, impiegare il fosforo nelle seguenti quantità: 80-120 u.f./ha; mentre il potassio in 150-200 u.f./ha
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La concimazione olivo da allevamento ha lo scopo di stimolare lo sviluppo vegetativo della pianta. Il giusto apporto di fertilizzante nei primi 3 o 4 anni di vita accelera la formazione della chioma e fortifica le radici. La quantità immessa nel terreno va stabilita in base all'età ed alle dimensioni dell'olivo, aumentando gradualmente la somministrazione. Per non sbagliare, localizzare l'apposito concime in prossimità della proiezione della chioma della pianta sul terreno. Sono da preferire esclusivamente i prodotti a base azotata. Vanno effettuate 2 applicazioni annuali, in corrispondenza della ripresa vegetativa e della fine della primavera. Orientativamente, al giovane impianto vanno destinate circa 20 u.f./ha e non oltre. Dal terzo o dal quarto anno di vita, invece, si aumenta il dosaggio a 40 u.f./ha annuali.
La concimazione olivo di produzione si effettua a completamento dello sviluppo vegetativo della pianta e pertanto ad inizio fruttificazione. Nel contempo, il trattamento assicura il rinnovamento della chioma nonché delle radici. In questa particolare fase, l'olivo richiede maggiore quantità di azoto, da apportare tutti gli anni, 1 o 2 volte l'anno. In terreni dove l'allegagione è scarsa, evitare la seconda somministrazione. In tal senso, si evita la produzione di rami sterili che costituiscono per la pianta un enorme dispendio di energie. Il fosforo ed il potassio sono sufficienti per il sostentamento della pianta. Pertanto, vanno integrati solo ogni 4 o 5 anni, in quantità specificate dalle opportune analisi. Infine, la concimazione fogliare risolve carenze di micronutrienti, come quella da boro, e gravi defogliazioni dovute al forte freddo.
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