Coltivazione lavanda

La lavanda: una pianta conosciuta da millenni

La lavanda appartiene alla famiglia delle Lamiaceae; è un arbusto perenne che cresce anche spontaneo sulle Alpi e sugli Appennini. Era conosciuta già dagli Egizi e dagli antichi Romani, che la utilizzavano sia per lavare il corpo e gli abiti, sia per l'essenza profumata che ne ricavavano. Non solo: la lavanda è ricca di proprietà terapeutiche utilizzate da sempre. Antisettica, rilassante, battericida, analgesica, diuretica, cicatrizzante, sedativa, ma anche efficace per tenere lontani gli insetti e per ottenere lozioni detergenti per il corpo ed i capelli, la lavanda non ha mai visto diminuire la sua notorietà. Negli ultimi tempi la coltivazione biologica di questa pianta è sempre più praticata. Il suo nome forse deriva dal latino 'lavare', ma il luogo d'origine dell'arbusto è incerto: forse il Nord Africa, o forse l'Arabia, ma cresce facilmente in tutto il bacino del Mediterraneo. Di certo, però, il luogo che immediatamente viene alla mente parlando di lavanda, è la Provenza, nel sud della Francia. Qui i campi di lavanda fioriti sono uno spettacolo di incredibile fascino, così belli da costituire una grande attrattiva del territorio.
Suggestivo campo di lavanda

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La coltivazione della lavanda

Lavandula Angustifolia Sia in giardino, che in terrazzo o sul balcone, una pianta di lavanda può crescere con poche cure, regalando benefici estetici dovuti alla sua bellezza, e pratici, per le proprietà dei suoi fiori e del suo profumo. L'arbusto di lavanda predilige i terreni aridi e sassosi, meglio se calcarei. Il drenaggio, come per molte piante, è importante e deve essere efficiente, per evitare ristagni che farebbero soffrire la pianta. Le posizioni soleggiate sono le migliori e permettono splendide fioriture. I fiori, nel tipico colore violaceo, sono riuniti in spighe e compaiono in estate. Le principali e più conosciute varietà sono la lavanda Officinalis, detta anche 'vera', la lavanda Angustifolia e la lavanda Latifolia, ma ne esistono altre specie, più o meno profumate e resistenti al freddo. L'altezza degli arbusti varia dai 30 ai 90 centimetri; nei giardini sono utilizzati per delimitare i percorsi o per creare aiuole. Da citare i 'lavandini', ovvero gli ibridi di lavanda molto apprezzati per le spighe floreali più grandi e per la maggiore produzione di oli essenziali.

  • Piante lavanda La lavanda è il nome italiano del genere Lavandula, che comprende specie tipiche delle regioni mediterranee ed è diffuso anche in Italia e nell'Asia occidentale. Queste piante hanno forme arbustive, c...

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Le esigenze della lavanda

fiori di lavanda La coltivazione della lavanda non è molto impegnativa. Alcune varietà, come la Angustifolia, resistono bene anche a temperature piuttosto rigide; l'accortezza maggiore si deve avere con le annaffiature, che non devono essere troppo abbondanti. Le piante di lavanda non amano l'umidità, quindi il buon drenaggio è fondamentale. Anche la concimazione non è problematica; l'arbusto gradisce un apporto di nutrienti all'inizio della primavera che le permetterà una buona fioritura per tutta la stagione. Per quanto riguarda la potatura, la pianta di lavanda va cimata dopo la fioritura per eliminare gli steli sfioriti; se poco folta o debilitata, può essere potata più drasticamente in modo da rinvigorirla. Le spighe dei fiori vengono raccolte quando non sono del tutto fiorite, per ricavarne mazzetti che, racchiusi in sacchetti o intrecciati con sapienza, serviranno a profumare armadi, ambienti e biancheria. Da notare che non tutte le varietà hanno lo stesso profumo: molto intenso è l'aroma dell'Angustifolia, più delicato quello della lavanda Dentata, meno preferito quello leggermente canforato della Latifolia.


Coltivazione lavanda: Moltiplicazione e malattie della lavanda

fiori di lavanda Un accorgimento da praticare quando ci si dedica alla coltivazione della lavanda è quella di propagarla per avere nuove piante, giovani e vigorose. La moltiplicazione può avvenire da seme o da talea. Nel caso si scelga di seminare, si sceglierà l'autunno per le zone a clima mite e la primavera per le altre località. La moltiplicazione per semi è piuttosto lunga e complicata; in genere si preferisce prelevare delle talee dalla pianta madre, legnose e lunghe circa 10 - 15 centimetri. I rametti possono essere recuperati durante la potatura della pianta; essi vanno interrati in un composto di torba e sabbia. Il vaso va coperto con plastica trasparente e si procederà come di consueto, facendo arieggiare ogni giorno, fino alla radicazione, che porterà alla comparsa di nuove foglie. Tra le malattie che possono colpire la lavanda ci sono i marciumi radicali e basali causati da funghi; le piante diventano grigie e non crescono. Vanno curate con appositi prodotti e la disinfestazione del terreno. Macchie chiare sulle foglie sono dovute alla Septoria, un fungo dannoso, da combattere diminuendo l'umidità e con fungicidi.


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