La mimosa

La mimosa: alcune caratteristiche e curiosità della pianta

La mimosa è una pianta che può presentarsi sotto forma di albero o di arbusto: di origini lontane, è stata importata in Italia e in Europa nei secoli scorsi. Al giorno d'oggi la si ritrova in molti Paesi del Mediterraneo sia nei giardini come pianta ornamentale che nelle campagne allo stato selvatico. In realtà la mimosa si chiama acacia dealbata ed è ormai molto diffusa nel territorio italiano, soprattutto nelle zone con un clima mite. Tra l'altro è un elemento che distingue la Riviera Ligure, in particolare la Riviera di Ponente: qui viene coltivata soprattutto a scopo florovivaistico. La mimosa è diventata famosa in quanto è stata adottata come simbolo dell'8 marzo, il giorno della Festa della Donna. Infatti la pianta fiorisce abbondantemente alla fine dell'inverno, quindi i fiori sono ampiamente disponibili per i primi di marzo quando vengono regalati alle donne.
Ramo di pianta di mimosa

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La coltivazione della mimosa: alcune cose da sapere

Esemplare di pianta di mimosa La mimosa nei luoghi di origine può raggiungere un'altezza di 20 metri, tuttavia in Italia e nelle zone del Mediterraneo arriva solo a 5 metri. Ha piccole foglie dentate che formano una chioma dalla forma simile a quella di un largo cono. Si caratterizza per i suoi fiori piccoli dal colore giallo brillante, riuniti in grossi grappoli, e per l'aspetto della sua corteccia: quest'ultima ha un aspetto cangiante, in quanto va dal verde al glauco. È liscia, tuttavia con il passare del tempo si scurisce sempre di più finché non diventa nera o quasi. La mimosa cresce in maniera molto rapida: a volte in un anno l'altezza aumenta anche di 60 centimetri. Tuttavia bisogna tenere a mente che questa pianta ha una vita breve, che non arriva a 50 anni: spesso, dato che è sensibile alle basse temperature, l'albero viene danneggiato da inverni rigidi o sotto lo zero.

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La provenienza e quali sono gli effetti del clima sulla mimosa

Ramo fiorito di mimosa La mimosa è originaria della Tasmania e del continente australe ma è stata importata in Italia a metà 1800: qui si è diffusa nelle regioni meridionali, nella Riviera Ligure e nelle aree costiere dei grandi laghi settentrionali. In queste zone, infatti, le temperature sono più miti. Si tratta di uno degli alberi la cui fioritura annuncia l'arrivo della primavera. In queste zone è possibile coltivare la mimosa in piena terra; se si vuole far crescere la pianta in altre zone, bisogna adottare la messa a dimora in serra oppure in vaso. In questo caso, però, è necessario usare contenitori di grandi dimensioni e operare attente potature. La temperatura non deve mai scendere sotto lo zero e si deve cambiare il vaso ogni due anni, proprio perchè il diametro del vaso è legato alle dimensioni dell'apparato radicale. Quest'ultimo, tuttavia, deve essere proporzionato all'estensione dell'apparato aereo.


Le foglie e i fiori della mimosa: quali sono le loro caratteristiche

Grappolo di fiori di mimosa I fiori della mimosa si caratterizzano per essere piccolissimi e riuniti in infiorescenze sferiche di colore giallo canarino da cui partono numerosi stami. Per questo motivo sono molto decorativi, oltre che per il fatto di essere abbondanti: in questo modo la pianta è immediatamente riconoscibile e ha un fascino unico. Compaiono sui rametti più sottili all'apice e sbocciano in ordine, prima sui rami più vicini al tronco e poi su quelli più lontani. Nelle zone con il clima più mite la fioritura avviene dai primi di gennaio, mentre altrove inizia a metà febbraio: i fiori rimangono per alcune settimane. La mimosa si caratterizza per avere foglie perenni piccole che compaiono lungo la nervatura principale in senso perpendicolare. Sono bipennate, di colore verde chiaro e hanno una lunghezza che raggiunge i 12 centimetri. Alcune varietà di mimosa si distinguono per avere foglie non dentate, simili a rametti appiattiti.


La messa a dimora e le tecniche di coltivazione della mimosa

La mimosa è una pianta semplice da coltivare: ha bisogno di un terreno acido, che sia al tempo stesso umido e drenato. Una volta all'anno si consiglia di aggiungere humus così che la pianta abbia tutte le sostanze nutritive necessarie per svilupparsi adeguatamente. Assolutamente non deve essere piantata in terreni argillosi o con una forte presenza di calcio, perché può provocare la comparsa di malattie. La mimosa ha bisogno di un clima soleggiato e con temperature alte: per evitare che la pianta subisca danni è preferibile che in inverno le temperature non scendano oltre i 5°C, anche se i problemi più gravi sono dati dalle gelate. Anche i venti gelidi hanno effetti collaterali gravi sulla salute della pianta: per questo è meglio che l'albero sia posto a dimora nella zona più riparata del giardino, vicino a un muro con esposizione a sud. Questo spiega anche perché al di fuori dei Paesi d'origine la mimosa ha un'altezza decisamente minore. La messa a dimora nel terreno avviene tra ottobre e marzo.


La coltivazione in vaso della mimosa e le tecniche di potatura

mimosa in vaso Nelle zone caratterizzate da un clima freddo in genere si coltiva la mimosa in vaso: di conseguenza è bene chiedere consiglio a esperti così da poter optare per le varietà di altezza contenuta. Il vaso deve avere una profondità di almeno 40 centimetri, in quanto la pianta ha radici che si sviluppano rapidamente. Sempre per la crescita molto veloce dell'apparato radicale è necessario ricorrere a rinvasi con una certa frequenza. In genere la mimosa raggiunge in queste condizioni un'altezza di 3 metri. Per coltivare questo albero in vaso si stende sul fondo argilla espansa per avere uno strato drenante spesso su cui viene posto il substrato a base di torba e terriccio generico. Il substrato deve essere sempre leggermente umido dalla primavera agli inizi dell'autunno. Una volta terminata la fioritura si pota la mimosa, così da evitare che si propaghi, per contenerne la crescita e per favorire lo sviluppo dei fiori la primavera successiva.



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