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Sono molte le piante che vengono usate per decorare giardini e terrazzi, e tra le più coltivate ci sono quelle sempreverdi come l'agrifoglio. Non è un arbusto come sembra, ma un vero e proprio albero che cresce spontaneamente in diverse parti d'Italia. È una pianta che ha varianti maschili e femminili ed esiste in natura in moltissimi tipi. Fiorisce in estate, con minuscoli boccioli bianchi nascosti tra le foglie e mantiene la sua forma caratteristica tutto l'anno. Si tratta di un arbusto che si sviluppa con molta lentezza, ma continuamente, per cui è indispensabile potarlo ogni due o tre anni, in maniera da non fargli raggiungere un'altezza troppo elevata e farlo ampliare in larghezza come siepe decorativa. Dopo ogni potatura il terriccio circostante va concimato ripristinando la pacciamatura; è bene potare alzando progressivamente il taglio di 10 cm in modo da evitare cicatrici sulla corteccia. Le foglie sono dure e pungenti, le caratteristiche bacche rosse contengono 4 semi e si trovano solo sulle piante femminili. Il terreno ideale per coltivare questo arbusto è acido e va concimato periodicamente con fertilizzante o humus.
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Tra le piante usate per arredare il giardino e la casa c’è l'agrifoglio, estremamente resistente e decorativo durante tutte le stagioni dell'anno. Si tratta di un arbusto che può arrivare a diversi metri di altezza e cresce in natura in diverse varietà, di cui le più conosciute sono quelle che arredano gli ambienti durante il periodo natalizio. Si tratta di una pianta antichissima, secondo i botanici era già diffusa in Europa prima delle glaciazioni del Terziario e in Sicilia si trova un bosco di agrifogli di cui l’esemplare più vecchio raggiunge i novecento anni. In tempi antichi si riteneva che questa pianta portasse fortuna e proteggesse dai demoni e la sua diffusione si è avuta sin da epoche remote, perché essendo molto comune poteva essere usato anche dalle famiglie povere per decorare e proteggere le abitazioni. È una pianta che non ha particolari esigenze, prospera anche all'ombra, ma in maniera più lenta e meno regolare. Non teme il freddo, alcune specie sono più delicate di altre, ma nessuna soffre l'inquinamento, tanto che è usato per formare siepi decorative e protettive nei giardini che si trovano su strade molto trafficate.
Oltre ad essere decorativa e simbolica, questa pianta ha proprietà curative che venivano utilizzate soprattutto in passato. Le sue caratteristiche medicinali sono oggi sfruttate di meno, perché è stato dimostrato che le bacche sono tossiche. Il decotto di radici raccolte in autunno ha proprietà diuretiche, mentre la corteccia abbassa la temperatura corporea quando si ha la febbre. Anche l'infuso di foglie ha proprietà febbrifughe e calmanti, inoltre cura l’itterizia ed ha un effetto simile a quello della serotonina. La maturazione dei frutti si ha verso la fine di ottobre e se vengono raccolti in questo periodo e fatti seccare hanno proprietà lassative, ma devono essere usati in quantità minime. L'agrifoglio contiene ilicina, che è fortemente irritante per lo stomaco e l'intestino, inoltre fa male al cuore e per alcuni individui particolarmente sensibili l'ingestione di una grande quantità di bacche può essere addirittura fatale. Ai giorni odierni non si usa più come pianta medicinale, ma in passato venivano fatti impacchi di bacche e foglie per curare le irritazioni della pelle. Oggi si usa solo come pianta decorativa.
Essendo una pianta particolarmente resistente, la coltivazione dell'agrifoglio non è difficile. Viene usato principalmente come siepe o come cespuglio ornamentale per i giardini, tuttavia qualcuno lo mette sui balconi e lo usa come decorazione natalizia trasportando i vasi dentro casa a dicembre. Sta bene all'aperto e resiste anche al chiuso, purché la temperatura non vada sotto zero o sia troppo alta, perché soffre l'aria asciutta del termosifone. È più difficile da coltivare dentro i vasi, sebbene sia facilmente propagabile per talea o margotta. Vive molti anni e le foglie più giovani sono nella parte bassa dell’arbusto, ondulate e particolarmente acuminate a causa delle spine che, con l'invecchiamento, cadono rendendole lisce e lineari. Il fusto ha una chioma densa e variabile a seconda delle specie, le piante maschili hanno fiori giallastri e quelle femminili bianchi; sono queste ultime le uniche che producono i frutti e volendolo coltivare sarà necessario avere esemplari sia maschili che femminili. Sono quelli femminili che fanno i frutti con le caratteristiche bacche rosse, ma saranno indispensabili quelli maschili per farli nascere.
Il terreno deve essere acido, ben drenato, assolutamente privo di acqua stagnante e un pò sabbioso; ottimo un terriccio universale alleggerito con stallatico e humus. L'agrifoglio resiste meglio al freddo piuttosto che al caldo e, se si riprende velocemente dalle gelate invernali, non tollera la siccità e il vento afoso estivo. Le piante in vaso da aprile a settembre vanno annaffiate regolarmente ogni volta che il terreno si asciuga, mentre per quelle a dimora in giardino è sufficiente la pioggia, a meno che non faccia molto caldo, nel qual caso vanno annaffiate. Soffrono parecchio i rinvasi, quindi conviene metterle subito in un contenitore molto ampio per evitare spostamenti futuri. D'inverno bisogna sospendere le concimazioni, che devono riprendere in primavera con prodotti a base di potassio e azoto. Le piante si propagano per margotta o per talea, che è la tecnica più utilizzata; si possono anche usare i semi, che vanno piantati in autunno o in primavera. Le talee vanno tolte in estate e messe in un miscuglio di sabbia di fiume e torba in uguali proporzioni; appena spuntano le radici vanno spostate in un vaso con un terriccio acido e concimate alla ripresa della vegetazione.
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