Particella catastale

Storia della particella catastale

Prima dell'unità d'Italia sarebbe stato impossibile parlare di particella catastale. Difatti i fabbricati ed i terreni non erano censiti nel modo attuale. Questo era frutto del frazionamento del territorio italiano in moltissime zone occupate da popoli di lingua e cultura diversa. Così erano presenti Borboni, austriaci e francesi, ognuno con il proprio sistema di censuario. L'Unità d'Italia porterà anche all'emanazione di una norma che normalizzerà in tutto l'allora Regno il modo in cui gli immobili dovevano essere individuati e registrati. Ecco quindi che con il Regio Decreto 1572/31 viene indicato che verrà creato un catasto geometrico particellare che avrà il compito di accertare le proprietà degli immobili e tenere traccia delle mutazioni oltre che di perequare l'imposta fondiaria.
Un esempio di catasto romano

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La particella catastale nel tempo

Catasto borbonico Dopo questa grande unificazione e normalizzazione dei dati, sono stati necessari molti anni affinchè il catasto potesse prendere forma nel modo in cui lo conosciamo oggi. Tuttavia la particella catastale, come concezione, rimane quella dell'epoca in cui è stata concepita. Questa viene viene indicata dal comma 2 del Regio Decreto 1572/31, dove viene indicato che "è costituita da una porzione continua di terreno o da un fabbricato, che siano situati in un medesimo comune, appartengano allo stesso possessore, e siano della medesima classe o qualità, o abbiano la stessa destinazione." La definizione è abbastanza chiara. E' interessante notare come i Decreti nell'epoca del Regno fossero particolarmente efficaci e semplici nel linguaggio e nella comprensione. Difatti nonostante sia passato quasi un secolo, molto poco è cambiato rispetto a questa definizione.

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La particella catastale e le visure

Un esempio di visura catastale Visura catastale è un termine piuttosto comune per coloro che hanno comperato casa o si accingono a farlo. E' un documento che riepiloga, in uno o più fogli, quali sono le caratteristiche dell'immobile o del terreno, di chi è la proprietà ed in che percentuale, in quale Comune si trova ed anche dati di natura tributaria, come i codici fiscali dei proprietari, la rendita catastale e la tipologia dell'immobile, che viene indicata con una sigla. Se ad esempio ci troviamo di fronte ad un A/4 sapremo che si tratta di una abitazione popolare, mentre un C/6 è un garage. Tutti questi dati e sigle, che possono sembrare piuttosto ostici e riservati agli addetti ai lavori, sono in realtà facili da leggere ed in rete esistono moltissimi siti che permettono di capire una visura anche a chi non ha mai avuto a che fare con la materia. La particella catastale è uno di questi dati.


Particella catastale: La particella catastale in dettaglio

Particelle catastaliAbbiamo quindi richiesto una visura e la stiamo consultando. Per prima cosa è indicato il Comune dove si trova l'immobile o il terreno (pensiamo sempre alla formulazione del 1931). Poi troveremo indicato il Foglio, che non è niente altro che una mappa del territorio comunale all'interno della quale troveremo gli immobili o i terreni identificati da un numero. Ognuno di questi numeri è una particella, che è appunto la seconda voce che prenderemo in considerazione. Un po' come uno schedario contiene delle cartelle, la particella può contenere dei sub, che è la terza voce che andremo a considerare. Nel nostro caso un condominio (particella) contiene degli appartamenti (sub). Le particelle possono anche essere unite, ed in questo caso una viene soppressa (termine tecnico) perchè incorporata nell'altra.



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