Chiavi

Breve storia delle chiavi

Sin dagli albori della civiltà, l'uomo ha avvertito la necessità di avere un luogo in cui essere al sicuro e in cui tenere "sotto chiave" i propri averi. La comparsa delle chiavi risale a migliaia di anni fa, quando gli Egizi per primi applicarono le prime serrature alle porte: si trattava di semplici meccanismi costituiti da una chiave che, inserita nella serratura, sollevava dei pioli di legno che si allineavano permettendo al chiavistello di scorrere. Questo meccanismo venne poi ripreso nel corso del XIX secolo da Linus Yale Junior, che lo perfezionò dando vita alla moderna serratura a cilindro che, ancora oggi, rimane la più diffusa al mondo, grazie alla sue caratteristiche di semplicità di produzione, livello di sicurezza ottenibile e alla presenza di una chiave piccola e comoda da usare.
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Chiavi Yale e serrature a cilindro

Chiave di tipo Yale Quando Yale brevettò la serratura a cilindro, essa costituiva il meccanismo di chiusura più sicuro che si potesse installare sulle porte. Essendo un dispositivo appena inventato, infatti, era praticamente anti scasso. Nel corso degli anni la situazione è cambiata, e le serrature a cilindro sono diventate molto vulnerabili a particolari tecniche di apertura adottate dai malintenzionati. Per quanto riguarda in maniera specifica le chiavi Yale, queste sono dette anche a "profilo universale". Sono costituite da un corpo cui viene applicata una fresatura dal profilo corrispondente a quello del nucleo, o rotore, del cilindro, e da una serie di "denti" di altezze diverse che compongono la cifratura della chiave stessa. L'inserimento della chiave corretta nella serratura provoca l'allineamento dei meccanismi all'interno, la rotazione del cilindro e lo scorrimento del chiavistello.

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Quali sono le serrature più sicure?

Serratura e chiavi a profilo europeo Sebbene i termini tecnici lock-picking e key-bumping siano sconosciuti alla maggioranza delle persone, purtroppo si riferiscono a pratiche molto diffuse: indicano, infatti, particolari tecniche di scasso utilizzate dai ladri professionisti per penetrare all'interno delle abitazioni. Per questo motivo l'industria delle serrature è sempre alla ricerca di un sistema che garantisca maggiori livelli di sicurezza. Attualmente le chiavi che hanno ottenuto maggior diffusione in questo ambito sono quelle che aprono serrature a cilindro europeo e a doppia mappa. Il funzionamento delle prime è identico a quello di un cilindro universale, con alcune differenze che ne aumentano notevolmente la sicurezza, tra queste spicca l'inserimento orizzontale, anzichè verticale, della chiave che rende la serratura più difficile da scassinare tramite grimaldelli.


Sicurezza e chiavi a doppia mappa

Chiavi a doppia mappa Entrambe le tipologie di serratura sopra menzionate, hanno dei pro e dei contro dal punto di vista della sicurezza che sono in grado di offrire. Il cilindro europeo, ad esempio, non è completamente immune alle tecniche di apertura come il lock-picking o il key-bumping, ma è immune al grimaldello bulgaro, uno strumento che consente al ladro di ricostruire il profilo della chiave senza avere l'originale e senza smontare la serratura. Le chiavi a doppia mappa, invece, hanno una forma allargata alla base e la serratura corrispondente deve quindi avere una fessura di inserimento molto più ampia rispetto a quella di un cilindro. Questo aspetto fa sì che sia molto più semplice introdurvi strumenti da scasso e allo stesso tempo rende le versioni standard facilmente apribili dal grimaldello bulgaro.


Chiavi passpartout

Si tratta di un tipo di chiave a singola mappa, usata di solito per aprire una serie di serrature, come ad esempio quelle che si trovano sulle porte interne di un'abitazione.

La loro caratteristica è di avere una mappa più sottile delle altre, in modo da entrare in qualunque serratura di questo tipo.

Le chiavi passpartout sono anche utilizzate nei cosiddetti sistemi a "Master Key", in cui il passepartout apre tutte le serrature, con configurazioni che variano a seconda di chi possiede la chiave.

É un sistema ancora poco utilizzato nel nostro paese ma tuttavia estremamente comodo, perché permette di ridurre le dimensioni dei mazzi di chiavi. Viene di solito usato negli alberghi e nelle grandi strutture, come le università, garantendo con una sola chiave l'accesso alle varie aree che la compongono.


Keycard, chiavi hi-tech

keycard Nell'aspetto non hanno nulla a che vedere con le chiavi cui siamo abituati, ma la loro funzione è la stessa: aprire porte. Le keycard sono tessere di plastica, di formato simile a quello del bancomat o delle tessere fedeltà degli esercizi commerciali, che contengono una firma digitale per gli accessi a controllo elettronico.

Esistono diverse tipologie di keycard: alcune utilizzano codici a barre, altre bande magnetiche, ci sono poi smart card dotate di microchip e tessere di prossimità dotate di RFID. Tutte funzionano in abbinamento a un lettore in cui vengono strisciate oppure inserite oppure, come per le tessere RFID, semplicemente portandole in prossimità del sensore.

Le keycard con codice a barre non sono molto sicure, poiché il codice può essere facilmente copiato con una fotocopiatrice ed essere comunque letto dal lettore ottico.

In quelle a banda magnetica, invece, si può cambiare velocemente la chiave immagazzinata se quella attuale viene compromessa.




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