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Oggi tutte le abitazioni dispongono di almeno un interruttore magnetotermico. Si tratta di un dispositivo di sicurezza progettato per interrompere il flusso di corrente elettrica all'interno di un circuito ogniqualvolta si verifichi una disfunzione nel sistema. In questo modo, tanto le persone quanto le apparecchiature sono preservate dal pericolo di incendio o fulminazione. Ma come funzionano nello specifico? Gli interruttori magnetotermici sono detti anche automatici giacché, una volta settati, non hanno bisogno di essere attivati o disattivati. Funzionano automaticamente bloccando il flusso di energia in soli 10 millisecondi. Ciò accade in due particolari occasioni, ossia quando si verifica un cortocircuito o un sovraccarico. Nel primo caso siamo in presenza di un guasto, nel secondo di un sovra-dosaggio di energia elettrica dovuto a un malfunzionamento o all'attivazione di troppi elettrodomestici in contemporanea.
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Lo dice il nome stesso: l'interruttore magnetotermico è in grado di svolgere sia la funzione magnetica che quella termica. La prima entra in azione in caso di cortocircuito, mentre la seconda agisce sul sovraccarico di corrente. Nel primo caso, due conduttori dal potenziale differente entrano in contatto tra loro, causando un eccessivo dosaggio di energia. Quando questo accade, l’interruttore magnetotermico rileva e neutralizza il problema attraverso un solenoide inserito all'interno di una barra magnetica. Il flusso di corrente è così forte da innescare un campo magnetico in grado di azionare l’ancorina dell’interruttore, che si attiverà all'istante, evitando l'eccessivo aumento della temperatura e un conseguente deterioramento dei circuiti elettrici. L'azione termica, invece, riguarda il sovraccarico, ovvero il superamento dei valori prefissati dall'impianto. In tal caso, il problema è rilevato da una resistenza elettrica generata da una lamina bimetallica che, a causa della differenza nella dilatazione termica, si piega fino a provocare lo scatto dell'interruttore.
Quando l'impianto elettrico è di grandi dimensioni e riguarda un ambiente piuttosto esteso, può risultare molto utile sezionare il sistema. Si dovranno cioè creare delle zone di protezione separate, così che l'interruttore magnetotermico possa agire contestualmente nella sola area colpita dal problema. In questo modo si eviterà di far precipitare nel buio l'intero edificio. I sistemi di questo tipo prendono il nome di protezione selettiva, ossia volta ad agire selettivamente su un singolo carico di corrente nel caso in cui si verifichi un cortocircuito o un malfunzionamento per eccesso di flusso. Isolando il guasto, si eviterà di bloccare l'intero circuito e nelle restanti parti della casa sarà possibile continuare a utilizzare tranquillamente gli elettrodomestici. Risulterà utile, in questi casi, creare una struttura a più interruttori coordinati tra di loro. Vi sarà un interruttore generale a monte che dovrà avere una soglia di intervento abbastanza alta, corrispondente all'assorbimento massimo di tutto l'impianto. Poi, ci saranno degli interruttori di zona predisposti ad assorbire l'energia dell'area circoscritta.
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