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Per creare un giardino roccioso di grande bellezza sono molto apprezzate le felci appartenenti al genere Asplenium. Nella categoria sono comprese più di 700 specie diverse, ma quelle più diffuse sono l'Asplenium bulbiferum e l'Asplenium daucifolium. Nel primo caso gli esemplari presentano un fogliame molto simile a quello delle carote, ma con fronde più robuste e finemente divise. Sorrette da steli neri, sono lunghe fino a 60 cm e larghe circa 25 cm. Ogni fronda è divisa in varie pinnule, su alcune delle quali compaiono dei piccoli bulbilli marroni da cui crescono nuove piante. Sotto il peso dei bulbilli le fronde si piegano verso il basso. Invece l'Asplenium daucifolium si caratterizza per avere fronde verde scuro arcuate e divise in numerose pinnule. Ogni fronda può raggiungere una lunghezza di 45 cm e una larghezza di 15 cm ed è sostenuta da steli verdi.
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Tra le felci più apprezzate per un giardino roccioso c'è anche l'Asplenium nidus: si tratta di una pianta dalle fronde indivise e lucide, che formano una rosetta. Gli esemplari hanno un bel colore verde mela e le fronde sono leggermente ondulate con una nervatura centrale. Durante le prime settimane le nuove fronde, che si srotolano da un nucleo centrale marrone scuro, sono molto fragili e delicate, quindi bisogna prestare molta attenzione. In genere le felci vengono posizionate alla base del giardino roccioso perché non vanno esposte nè alla luce diretta del sole nè essere all'ombra. Durante il periodo vegetativo si innaffia abbondantemente e frequentemente, in modo da mantenere la miscela umida. Durante il periodo di riposo invernale, invece, l'apporto d'acqua serve solo a impedire che la miscela si asciughi del tutto. Sempre durante il periodo vegetativo si concimano le felci somministrando un liquido fertilizzante standard ogni mese.
Per creare un giardino roccioso si possono anche impiegare le piante succulente appartenenti al genere Echeveria. Le specie variano da piccolissimi folti cespugli a rosette piatte senza fusto. Inoltre gli esemplari sono diversi nelle dimensioni, nel colore delle foglie e nella struttura. Le foglie carnose di queste piante grasse a rosetta sono di solito lisce e ricoperte di pruina (una specie di cera o di patina) che si rovina al tocco della mano. Alcune specie hanno foglie tomentose e della fine peluria che ricopre anche i fusti. Tutte le foglie si rompono facilmente e possono staccarsi nel punto in cui si congiungono con il fusto principale quando vengono maneggiate senza riguardo. I fiori campanulati sbocciano progressivamente, a iniziare dalla base dell'infiorescenza per finire all'estremità. Gli esemplari di Echeveria vanno disposti sulla sommità del giardino roccioso perché necessitano della luce diretta del sole. Con luce insufficiente, la pianta cresce innaturalmente e perde la sua compattezza. Si deve sempre innaffiare con parsimonia, evitando di bagnare le foglie.
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