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La deumidificazione può essere eseguita con differenti sistemi per rimuovere l’umidità dall’aria: il metodo diretto è quello a condensazione e consiste nell'abbassare la temperatura sotto al cosiddetto punto di rugiada (le condizioni nelle quali l’acqua condensa). Il sistema viene applicato nei deumidificatori con impianto refrigerante ed è abbastanza efficiente ed economico. Il metodo che utilizza il riscaldamento e la ventilazione dell'aria è poco economico ed efficiente però è quello più diffuso: infatti si basa sull'uso di condizionatori o caloriferi per abbassare il livello di umidità. La deumidificazione per assorbimento utilizza sostanze igroscopiche (perline o cristalli assorbenti) che riempiono contenitori appositi. Sono soluzioni adottabili solo in ambienti ridottissimi. Infine la deumidificazione ad assorbimento è il metodo più efficace e si basa su deumidificatori che assorbono l'umidità dall'aria.
In base al processo di deumidificazione dell'aria, i sistemi vengono classificati in tre categorie: condizionatori d'aria, sistemi essiccativi e sistemi meccanico-refrigerativi. I condizionatori e i climatizzatori realizzano la deumidificazione dell'aria attraverso un condizionamento a bassa velocità che condensa l'umidità presente. L'aria umida viene risucchiata da un ventilatore e passa per un filtro dove viene portata alla saturazione e raffreddata da una batteria ad acqua. Una successiva batteria effettuerà la deumidificazione vera e propria. Quindi l'aria verrà riscaldata prima di essere nuovamente immessa nell'ambiente così che la stanza non si raffreddi. Le condizioni standard di funzionamento sono un'umidità relativa del 65%, la temperatura ambiente a 26°C e il raffreddamento dell'aria all'interno della batteria ad acqua a 15°C. In queste condizioni si aspirano circa 20 litri di umidità in 24 ore. Il vapore acqueo si condensa nella serpentina e l’acqua viene raccolta in una bacinella e quindi espulsa attraverso il tubo di scarico apposito.
In base al metodo di funzionamento, la deumidificazione può avvenire a circuito aperto o a circuito chiuso: nel primo caso, applicato nei condizionatori, vi è uno scambio totale o parziale dell’aria deumidificata con quella esterna. Nel secondo caso non vi è nessuno scambio d'aria. I deumidificatori vengono usati soprattutto per ragioni igieniche e per mantenere un'umidità relativa ambientale tra il 40% e il 50%, valori necessari per il benessere psico-fisico delle persone. Ovviamente non si deve neppure avere un'aria troppo secca negli ambienti. Negli ultimi anni si sono diffusi anche deumidificatori applicati ai pannelli radianti per evitare i fenomeni di condensa durante l'estate, quando li si usa per la climatizzazione. In genere sono composti da un'unità centrale dotata di bocchette attraverso cui l'aria viene assorbita e rilasciata e da sensori di umidità che controllano il grado di vapore acqueo negli ambienti da deumidificare. Inoltre esistono anche modelli portatili, più silenziosi, economici e pratici.
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