I parassiti che ostacolano più frequentemente la coltivazione delle fave sono la ruggine che si manifesta con macchie rugginose sulle foglie, l'orobanche che attacca le radici delle piante portandole all'appassimento e gli afidi che provocano vistosi avvizzimenti sulle foglie. La prevenzione è sempre molto utile, come la scelta di semi di alta qualità, un attento comportamento per mantenere l'equilibrio ecologico, utilizzando la pacciamatura e innaffiando con acqua a temperatura ambientale o non eccessivamente fredda. Gli afidi si prevengono con la cimatura delle punte vicino alle zone di germoglio dei fiori. Nell'eventualità l'operazione non risultasse efficace, occorre cimare le parti coperte di afidi, bruciarle e trattare le piante con infuso di assenzio o macerato d'ortica.
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La fava si presta molto bene alla coltivazione sul balcone, in vasi di 55-65 cm di diametro, riempiti con terriccio universale fino ad 8 cm dall'orlo superiore del vaso, inserire poi delle canne naturali o sintetiche nel substrato ad una distanza di circa 8-9 cm tra di loro per fornire sostegno alle future piante rampicanti. Si provvede poi alla semina
inserendo tre fave attorno ad ogni canna, alla profondità di 5-6 cm, coprendole con il terriccio e innaffiando. Coprire il terreno con una pacciamatura di piccoli trucioli di legno o segatura, dello spessore di 2-3 cm, per protezione dal caldo e dal freddo eccessivi. Arricchire il terreno con uno specifico fertilizzante almeno una volta al mese, innaffiare subito dopo e poi con regolarità per mantenere il terriccio sempre umido anche alla profondità di 7-8 cm.
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