Vi sono alcune caratteristiche di cui tenere obbligatoriamente conto per avere una buona composizione calcestruzzo. Innanzitutto, non bisogna esagerare con il quantitativo di cemento: la resistenza del calcestruzzo aumenta in proporzione alla quantità di questo elemento, ma una dose eccessiva può risultare dannosa. Per un quintale di cemento sono necessari circa 30 litri di acqua, ma tale quantità deve aumentare del doppio per poter lavorare il calcestruzzo: tuttavia, aumentando la quantità di acqua peggiorano le prestazioni del calcestruzzo. Per ovviare a questo inconveniente si possono aggiungere dei fluidificanti. Le condizioni ambientali sono di fondamentale importanza: vanno evitate temperature troppo rigide, in quanto il caldo velocizza l'evaporazione dell'acqua superficiale, mentre il freddo rallenta la presa.
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Come detto prima, vi sono alcuni fattori importanti che influenzano la resistenza del calcestruzzo: la quantità di cemento, la composizione degli inerti, il rapporto di acqua e cemento e le condizioni ambientali. Tali fattori insieme alla composizione calcestruzzo determinano un buon prodotto finito. La resistenza del calcestruzzo varia in relazione alla durata in anni dei processi chimici che avvengono durante il periodo della presa del cemento (stagionatura). Le condizioni di umidità durante tale periodo influenzano la resistenza finale del calcestruzzo. Per ottenere un buon calcestruzzo in getti compatti, senza difetti o cavità, è necessario tenere conto della lavorabilità, caratteristica che si può migliorare aumentando la quantità di acqua, andando a ridurne però la resistenza: per compattare il tutto, si possono aggiungere dei fluidificanti alla composizione calcestruzzo oppure usare dei macchinari vibranti.
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