Le stufe a pellet hanno la forma e la struttura di una stufa tradizionale: sono rettangolari, si sviluppano in altezza e sono rivestite in ceramica o acciaio. Più grandi sono le dimensioni e la potenza, maggiore è il prezzo delle stufe a pellet. All'interno di ogni impianto c'è un serbatoio nel quale si carica il pellet mentre all'esterno c'è una porta-finestra attraverso la quale si diffonde il calore. La canna fumaria delle stufe a pellet è molto contenuta, va dagli 8 ai 10 centimetri: una ventola estrae i fumi residui della combustione e li convoglia all'esterno. L'alimentazione è elettrica: collegando le stufe a pellet a una comune presa di corrente, si aziona il meccanismo interno. Accensione e spegnimento delle stufe a pellet possono anche essere programmati attraverso un termostato a tempo. Il pellet inizia a bruciare istantaneamente: bastano appena 5 minuti per riscaldare gli ambienti. Si stima che la produzione di calore delle stufe a pellet sia del 90% superiore rispetto alle stufe tradizionali e agli altri impianti di riscaldamento.
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Esistono tantissimi modelli di stufe a pellet, ognuno ha un prezzo diverso: si distinguono per materiali, capacità di produrre calore, potenza e consumi. Le stufe a pellet possono essere rivestite in acciaio, ceramica ma anche in vetro o in pietra ollare. I bracieri, poi, sono tutti in ghisa: variano a seconda che siano estraibili o fissi. Il bruciatore può essere anche in acciaio inox: la manutenzione sarà più complicata e il prezzo di questo tipo di stufa a pellet sarà maggiore. Alcuni modelli montano un pannello con comandi digitali o touch screen, con timer automatico per l'accensione e lo spegnimento programmato e un termocronostato che indica temperatura e calore. La potenza erogata parte da un minimo di 150W e arriva a un massimo di 15000W ma in commercio esistono anche mini-stufe a pellet che producono appena 7kw di calore. Il serbatoio più piccolo è di 12 chilogrammi, il più grande di serie riesce a contenere fino a 500 chili di pellet.
I prezzi delle stufe a pellet partono da circa 500 euro: con questa spesa portiamo a casa un modello base, compatto, da 4KW, con scarico posteriore o laterale, capace di riscaldare ambienti grandi da 10 fino a 100 metri cubi. Salendo un poco di prezzo, per 600 euro avremo una stufa a pellet da 8,24KW mentre con 750 euro possiamo comprare un modello con scarico laterale, programmatore elettronico e un serbatoio da 70 chili. Nella fascia medio-alta troviamo le stufe a pellet in acciaio: i prezzi partono da circa 900 euro per un impianto con display digitale, anta in ghisa, tre fori di uscita dei fumi, top in ceramica e vetro panoramico. Per le versioni maxi si possono spendere anche 2500 euro: hanno un focolare in ghisa estraibile con una potenza di calore di 60KW e sono dotati di wi-fi per l'azionamento a distanza tramite cellulare. I modelli più costosi arrivano anche a 4000 euro: questo tipo di stufe a pellet ha rivestimenti in maiolica, doppio termostato, il serbatoio più grande di gamma, cassetti in ghisa e pulizia automatizzata.
Il prezzo del pellet dipende dalla stagione, dalla provenienza della produzione, dal tipo di miscela di pellet e dal quantitativo acquistato.
In base al tipo di legno dal quale si ricava il pellet abbiamo costi differenti: un chilo di pellet di abete parte dai 3,40 euro e arriva ai 4,20 euro a seconda della specie di albero utilizzato per la segatura mentre per un chilo di pellet di faggio si spendono 3,60 euro. Più costoso il faggio bianco che supera i 4 euro.Il pellet più economico è quello con miscela mista che costa intorno ai 2,50 euro al chilo. Il migliore è quello che gode della certificazione di Pellet Gold.Anche le stagioni influiscono sul prezzo del pellet: in inverno e in primavera sarà a buon mercato perché il legno è abbondante in natura mentre in estate subirà un forte rincaro.Scegliete pellet di produzione italiana o europea: quello extraeuropeo può essere miscelato a prodotti non biodegradabili.Le stufe a pellet hanno bisogno di una manutenzione ciclica: la cura non è impegnativa ma va eseguita spesso e in modo accurato affinché l'impianto continui a funzionare perfettamente.
Alcuni modelli di stufe a pellet hanno un comando interno di pulizia: la manutenzione avviene perciò automaticamente attivando il tasto 'pulisci' e dura pochi minuti.Ma se la nostra stufa a pellet non è dotata di questo accessorio, allora è necessario pulirla a mano: almeno una volta al mese va svuotato il focolare del braciere, tolta la cenere che si deposita sul fondo dell'impianto, ripuliti gli interni e le maniglie.Anche la caldaia e la canna fumaria vanno curate: due volte l'anno devono essere ripulite attentamente con uno straccio umido. Quest'operazione serve a eliminare i residui della combustione e a evitare che le stufe a pellet si intasino.
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