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Il termine "verifica" è stato introdotto dal Comitato Elettrotecnico Italiano (CEI) con la norma CEI 64-8 che riguarda la realizzazione di impianti elettrici che fanno uso di utilizzatori a tensione nominale che non superi 1000 V in corrente alternata e 1500 V in corrente continua, per garantire la sicurezza delle persone e dei beni. Le verifiche sono relative a tutte le operazioni fondamentali da eseguire in un impianto elettrico per accertarne la rispondenza alle normativa vigente. Si tratta di controlli con i quali professionisti abilitati valutano la condizione dell’impianto, attraverso diversi passaggi. Le verifiche comprendono gli esami a vista e le prove. I primi servono ad accertare ad occhio nudo che i cavi non siano danneggiati o difettati, per non compromettere la sicurezza degli utenti. Si distinguono in esami a vista ordinari o approfonditi che prendono in considerazione anche lo stato di conservazione dell'impianto e si effettuano con specifici strumenti. Con le prove il professionista si accerta della conformità dell’impianto alla norma CEI 64-8, prendendo in esame i conduttori di protezione, la resistenza all’isolamento, la misura della resistenza di terra ecc.
La periodicità con le quali devono essere eseguite le verifiche sugli impianti elettrici è stabilita dalle norme CEI. In particolare le verifiche periodiche sono state rese obbligatorie per gli impianti realizzati negli ambienti di lavoro e si distinguono in verifiche periodiche di manutenzione ed ispettive. Le prime servono ad accertare il permanere nell’impianto dei requisiti tecnici di sicurezza, le seconde invece si effettuano su determinate macchine e sistemi d'impianto (ascensori, parafulmini, impianti di terra ecc) ritenuti particolarmente pericolosi. Per effettuare quest’ultime bisognerà rivolgersi ad Enti specifici. Con il DPR 462/01 tutti i datori di lavoro sono stati quindi obbligati ad effettuare delle verifiche periodiche, da ripetersi ogni 2 anni sugli impianti elettrici di messa a terra, sui dispositivi di protezione contro i fulmini e soprattutto negli impianti elettrici installati nei luoghi a rischio esplosione. Per tutti gli altri ambienti di lavoro la frequenza con la quale si dovranno effettuare le verifiche sale a 5 anni. In caso di modifiche dell’impianto o di problemi gravi, va da sé che il datore di lavoro potrà fare eseguire una verifica straordinaria.
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