Potare le rose

Perché si devono potare le rose regolarmente

In natura le piante sono sottoposte a una specie di potatura naturale, in quanto i rami crescono, fioriscono e poi muoiono, lasciando il posto alla nuova vegetazione. Anche le rose lasciate crescere senza alcun intervento per i primi anni non crescono molto in altezza oppure in larghezza, ma emettono molti rami dal piede della pianta. Per due o tre anni fioriscono, poi muoiono, lasciando la pianta piuttosto spoglia alla base, perché la nuova vegetazione, per il naturale movimento della linfa dal basso verso l'alto, tende a formarsi soltanto verso la parte più alta dell'arbusto. Potare le rose in maniera artificiale serve per eliminare le parti vecchie e malate e per rinvigorire l'esemplare, così che sia più resistente a eventuali malattie o attacchi di parassiti. Inoltre la potatura contribuisce a migliorare la forma della pianta, a indirizzare la crescita dei nuovi rami e a regolare la produzione e la qualità dei fiori.
Fare la potatura delle rose

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Come fare per per potare le rose

Esemplare di rosa fiorita Per potare le rose si interviene in momenti diversi a seconda della specie a cui appartiene l'esemplare: ad esempio le varietà rifiorenti vanno potate a fine inverno, tra febbraio e marzo, quando le gemme iniziano a gonfiarsi ma non sono ancora apparse le foglie. Effettuare la potatura quando la ripresa vegetativa è ormai avviata danneggerebbe la pianta. All'inizio di agosto, si pota una seconda volta, così da stimolare una seconda fioritura che avviene in settembre. Questa fioritura più tardiva sarà pari alla prima per vigore ed abbondanza. Nel primo anno di impianto è meglio effettuare una potatura lunga; in quelli successivi si potrà ricorrere alla potatura media. Per far sì che la pianta assuma nel tempo una forma composta e che gli steli fioriti abbiano un’altezza quasi uguale, si consiglia di eliminare dalla base i rami vecchi, deboli o secchi. Vanno tagliati anche i rami che crescono verso l'interno della pianta, per favorire una maggiore circolazione di aria e luce.

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Potatura corta, media e lunga: le caratteristiche

Come potare le rose La potatura delle rose può essere corta, media e lunga; nel primo caso si taglia il ramo all'altezza della prima o seconda gemma esterna sotto i fiori appassiti. Invece la potatura media, che è quella più usata per le varietà ibride a fiore grande, prevede il taglio fra la terza e la quarta gemma esterna a partire dal fiore. Si tratta della tecnica migliore per potare le rose ad alberello con portamento eretto, perché in questo modo mantengono una chioma dalla forma tondeggiante. Per gli alberetti ricadenti, meno diffusi rispetto a quelli a portamento eretto, è meglio eliminare tutti i rami vecchi, lasciandone solo pochissimi, mentre tutti i rametti secondari vanno potati alla stessa lunghezza. In questo modo la cascata dei rami fioriti, crescendo in modo uniforme, ha la stessa lunghezza, richiamando l'effetto di una frangia. La potatura lunga, infine, consiste nel tagliare i rami a una lunghezza di 15-20 cm da terra, tagliando il ramo sotto la quarta o quinta gemma esterna.


Potare le rose: Alcune regole da seguire per potare le rose

Alcune rose rosse Ci sono alcune regole da seguire per potare le rose a regola d'arte: in primo luogo è necessario scegliere il momento più giusto, tenendo conto anche del clima. Nelle regioni del Sud Italia la potatura può essere anticipata di qualche settimana rispetto a quelle del Nord. Per potare le rose si procede in un giorno nuvoloso con temperature fredde perché in queste condizioni climatiche la vita vegetativa rallenta e la linfa scorre nei tessuti più lentamente: in questo modo i danni delle ferite sono ridotti al minimo. Il taglio deve essere netto e preciso, senza slabbrature attraverso cui malattie o funghi parassiti possono facilmente attaccare la pianta. Su usano cesoie ben affilate, da pulire molto bene prima dell'uso e fra una potatura e l'altra, per evitare che eventuali germi e parassiti vengano trasmessi da un esemplare all'altro. Il taglio deve essere obliquo, con un’inclinazione di 45°, e va effettuato un centimetro sopra una gemma esterna, così da far scivolare l'acqua piovana dalla parte opposta alla gemma.


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