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Il gelsomino ha una potatura primaverile poco invasiva, che ha lo scopo di dare alla pianta un aspetto curato e favorire una fioritura rigogliosa e abbondante. Innanzitutto vanno eliminate tutte quelle parti secche oppure malate che possono propagare parassiti ad altri rami. In secondo luogo va considerato quale sia il clima locale: infatti il gelsomino soffre il freddo e quindi in questi casi si consiglia di dare alla pianta un aspetto a cespuglio così che sia più protetta dagli effetti delle basse temperature. Infine è bene valutare l'età della pianta: un giovane gelsomino ha una potatura dei rami alla base per due terzi della complessiva lunghezza. Solo nelle piante adulte si eliminano interi rami. La gradualità e i tempi dell'intervento sono fondamentali per avere un esemplare sano e duraturo.
Quando si cura un gelsomino bisogna sempre tenere a mente che la potatura non deve essere eccessiva: in caso contrario si rischia di avere una fioritura stentata o addirittura mancata. I fiori sbocciano dalla metà di giugno (anche prima se l'estate è precoce) a metà luglio e vanno rimossi quando sono secchi. Alcune specie prevedono interventi diversi da quelli standard: ad esempio il gelsomino bianco ha una potatura veramente minima. Infatti viene semplicemente diradato per permettere ai rami interni di ricevere abbastanza luce e aria. Invece il gelsomino che fiorisce tutto l'anno va potato a due decimi dell'altezza partendo dal basso: ciò vale per ogni ramo. I tagli da effettuare devono essere sempre netti e con andamento obliquo. Sono realizzati con cesoie molto affilate le cui lame vengono disinfettate prima dell'operazione.
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