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Eseguita all'aperto o in vasche chiuse da una lastra di plexiglass, la sabbiatura ha bisogno di tre componenti fisse: il compressore, la sabbiatrice e l'ugello o pistola. Compressore e sabbiatrice servono rispettivamente a produrre il gettito d'aria e a mescolarlo con il materiale inerte, che verrà convogliato nella pistola: tramite questa il gettito potrà essere indirizzato sulle zone da ripulire. La pistola serve anche ad avviare o arrestare il gettito ed eventualmente regolarne l'intensità tramite l'apertura dell'ugello. Un ugello più piccolo darà luogo ad un gettito più concentrato, utile con gli spessori più elevati e i materiali più duri; mentre un ugello più grande dà luogo ad un gettito meno intenso, più adatto a supporti teneri e alla rimozione di larghe fasce di strati sottili di materiale. Il materiale inerte utilizzato per sabbiare sono di diverso tipo, hanno funzioni differenti, e si prestano a diverse tecniche che permettono di calibrare gli interventi ottenendo il migliore risultato senza alterare le superfici trattate.
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Il materiale utilizzato per quella che viene genericamente chiamata sabbiatura in realtà non è soltanto sabbia, ma un insieme etereogeneo di materiali inerti di forma irregolare e spigolosa le cui particelle, della sabbia, hanno solo le dimensioni. Alla sabbia silicea vera e propria si accompagnano quindi altri materiali: polvere di quarzite, bicarbonato di sodio e carburo di silicio. Il corindone o ossido di alluminio, nelle due diverse tipologie, bianco e rosso bruno, è utilizzato per trattamenti superficiali; non rilascia componenti inquinanti nell'ambiente ed è particolarmente adatto nel trattamento delle materie plastiche e del vetro, dell'acciaio e dei metalli nobili. Il garnet é un minerale naturale di origine australiana, molto duro, che ha una resa ottimale e bassi consumi. Per la particolare durezza si presta bene alla lavorazione del ferro e può essere riciclato fino a tre, quattro utilizzi. La regola è semplice: più è dura la graniglia, maggiore sarà l'incisività della sabbiatura sulla superficie dura, inoltre, l'impatto sulla superfice aumenta con l'aumentare delle dimensioni della singola particella abrasiva.
La sabbiatura utilizza la forza dell'aria compressa per dirigere sulla superfice da trattare particelle ruvide e resistenti che ne scalfiscono la parte di rivestimento fino a rimuoverla del tutto: la particella abrasiva viene proiettata a velocità e nell'impatto acquisisce ulteriore pressione, la polvere e i contaminanti che si volatilizzano nell'aria sono quindi notevoli. A secondo dell'oggetto da trattare e delle sue caratteristiche, esistono diverse tecniche di sabbiatura. Se si tratta di oggetti piccoli e trattamenti poco invasivi, si possono utilizzare le apposite vasche chiuse e dotate di guanti solidali, questo permette che polvere e residui rimangano all'interno del contenitore. Nel caso in cui si deve procedere alla sabbiatura in un locale dove sono presenti liquidi o gas infiammabili, si deve aggiungere acqua alla miscela della sabbiatura, in modo da eliminare il rischio di scintille: l'acqua può essere aggiunta direttamente nella pistola, oppure nel tubo di sabbiatura. Con questa tecnica che viene chiamata "per umido" si riduce la polvere e si eliminano i pericoli da scintille, ma i tempi di lavorazione si allungano.
Con la sabbiatura idraulica l'acqua non viene inserita nel flusso insieme all'aria ma la sostituisce, con pressioni elevatissime che variano dai 30 ai 500 bar. Viene utilizzata molto quando si trattano strati di vernici molto resistenti, ma necessita di un ambiente idoneo, dotato di scarico per l'acqua che, inevitabilmente, si formerà sul pavimento; inoltre la superfice trattata risulterà sporca e fangosa e non sarà immediatamente verificabile il risultato della sabbiatura. Infine, quando si trattano materiali metallici occorre ripristinare il rivestimento al più presto, ad evitare che si ossidino. Impianti di aspirazione e decantazione delle polveri potrebbero risolvere i problemi della sabbiatura idraulica, ma ovviamente essendo voluminose e abbastanza costose, mal si adattano al fai da te e restano appannaggio delle sabbiature industriali leggere. Un ulteriore tipo di sabbiatura meccanica è la sabbiatura centrifuga, ottenuta al chiuso di speciali cabine dove turbine centrifughe generano continui getti di materiale abrasivo, in genere metallico, che investono l'oggetto da pulire. Anche questa tecnica trova applicazione nell' artigianato mentre è molto poco diffusa nel fai da te.
E' chiaro infine, che la tecnica di sabbiatura più percorribile del fai da te, è quella pneumatica affidata al compressore, che al più, comprenda l'inserimento di un flusso di acqua accanto a quello dell'aria. Stabilito questo, la pressione dell'aria ha comunque i suoi inconvenienti: i pezzi da sottoporre a sabbiatura vanno assicurati ad un supporto o comunque fissati, in modo che non si muovano spinti dalla forza dell'aria. Il materiale abrasivo può risultare urticante, produrre lesioni anche gravi alla pelle, inquinante, dannoso per la salute dell'apparato respiratorio se inalato. Devono essere tassativamente utilizzati: la tuta protettiva, i guanti in pelle, il corpetto protettivo in materiale plastico e lo scafandro completo di occhiali e di filtro per l'aria pura. E' buona norma indossare anche le scarpe antinfortunistica per proteggersi da eventuali cadute di pezzi durante la lavorazione. Sicurezza e comodità, sono invece legate dalle piccole macchine elettriche per sabbiatura: consentono un utilizzo molto versatile in oreficeria, piccolo restauro e svariate finiture e applicazioni del fai da te, sono portatili e consumano pochissimo.
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