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Il frattazzo può avere molteplici utilizzi, in quanto si adatta alle esigenze più disparate; per questo motivo, sono stati sviluppati diversi tipi di frattazzo a seconda dei lavori da svolgere: ce ne sono di grandi e pesanti, di più leggeri, di più piccoli. Come accennato in precedenza, il modo più semplice e alla portata di tutti per usare il frattazzo è accostarlo all’applicazione per mezzo della cazzuola: la malta o l’impasto scelto va sollevata con la cazzuola e posizionata sulla punta del frattazzo; per applicare il materiale si devono effettuare movimenti circolari, esercitando una discreta pressione, per modellare al meglio tutta la superficie della parete. Durante questa operazione bisogna inclinare lo strumento di 25 gradi rispetto alla superficie, per agevolare lo scorrimento durante il movimento e appiattire tutte le eventuali zone disconnesse; per pareti più particolari, si può optare per il suddetto frattazzo con tavoletta spugnosa di adesione, perfezionando l’efficacia e la tenuta all’abrasione. Se si è alle prese con un muro particolarmente difficile da lavorare, si può usare un frattazzo di tipo elettrico, che permette anche di lavorare più a lungo e limitare la fatica.
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Si è già spiegato che in commercio si trovano frattazzi di diverse misure, in base ai bisogni di chi ha necessità di utilizzarlo; si è ugualmente detto che esistono frattazzi di tanti materiali, dal metallo alla plastica, passando per il legno. Proprio il legno è il materiale più impiegato, in quanto è da sempre la prima scelta degli addetti ai lavori: il legno si può pulire molto facilmente e soprattutto velocemente, grattando via i residui di ogni materiale o lavando e asciugando lo strumento; tuttavia il legno è anche pesante e, alla lunga, può stancare il braccio del lavoratore, dunque è più adatto all’impiego per la fabbricazione di frattazzi di dimensioni ridotte. Se si devono fare lavori molto lunghi e che richiedono parecchie ore di applicazione, può essere consigliabile optare per un frattazzo più piccolo o magari più leggero, come quello in poliuretano o, meglio ancora, in plastica; questi materiali sono più semplici da maneggiare e, se conservati in maniera ottimale, possono durare anche molto a lungo, a differenza dei frattazzi in legno, semplici da pulire ma più soggetti all’usura.
Il classico utilizzo del frattazzo è quello già ricordato in precedenza di portare ad altezza uomo la malta, evitando di chinarsi ogni volta per prendere il materiale da stendere: basta caricare sulla cazzuola il composto e poi spalmarlo poco alla volta con il frattazzo; all’occorrenza questo strumento può essere un valido alleato anche per raggiungere punti altrimenti inaccessibili. Proprio la differente funzione a seconda della parete che si sta trattando ha fatto sì che, col tempo, molti tipi di frattazzo siano comparsi sul mercato: per le superfici lineari vanno bene dei frattazzi semplici mentre, in caso di zone sconnesse o più problematiche, si può optare per frattazzi con strati antiabrasione e più resistenti; se si deve portare avanti un lavoro molto grande, privo di ostacoli o senza dettagli da rifinire, si può scegliere un frattazzo di dimensioni maggiori; se viene richiesto un trattamento più di precisione, con la necessità di raggiungere zone difficili, è meglio buttarsi su frattazzi più piccoli e leggeri; ovviamente, nulla vieta di trattare la stessa parete con frattazzi diversi: i grandi per la stesura della malta, i piccoli per le rifiniture finali.
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