L'apparecchiatura solitamente adoperata per stimare i parametri esatti della misura di terra e per avere tante altre informazioni riguardanti l'impianto di energia elettrica è il tester. Tale dispositivo è in commercio da lunghissimo tempo e, come tutti gli altri "elettro-utensili" di fondamentale importanza per il lavoro dell'elettricista, ha avuto nell'arco degli anni, un'evoluzione notevolissima. Ma come viene adoperato dagli esperti, al fine di misurare correttamente la cosiddetta "resistenza di terra"? Il tester presenta un corpo in plastica resistente, al di sopra del quale è applicato un piccolo display. Collegati al corpo ci sono due puntali di diverso colore che devono essere applicati su due differenti punti sul quale si desiderano ottenere i valori relativi alla resistenza di terra.
L'effettuazione delle verifiche relative alla misura della resistenza di terra è pratica preliminare indispensabile per la progettazione di un impianto di energia elettrica in estrema sicurezza. Le operazioni di verifica sono da effettuare sia prima dell'ultimazione dei lavori di installazione di un impianto, sia periodicamente, ad intervalli di almeno due anni dal primo rilevamento dei parametri della resistenza di terra. Nel caso di monitoraggio periodico, i parametri relativi alla misura della resistenza di terra devono combaciare con quelli stimati un attimo prima della realizzazione dell'impianto di energia elettrica, al fine di ottimizzare la conduzione del terreno nei diversi punti in cui si decide di applicare la cosiddetta "differenza di potenziale". In tal modo, l'efficienza dell'impianto rimarrà ottimale per tutta la sua durata.
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