Un vecchio mobile trovato in soffitta o acquistato come vero affare al mercatino dell'usato? Un restauro legno fatto con cura lo renderà nuovamente bello, lucido e perfetto per diventare un elemento d'arredo ricco di fascino. Innanzitutto occorre togliere tutta la polvere che si sarà depositata sull'oggetto, togliendo gli eventuali cassetti ed aiutandosi con un pennello. Se il mobile è rifinito a cera, va passato con uno straccio imbevuto di essenza di trementina; se invece il legno è stato rifinito a gommalacca va pulito con una soluzione di 100 ml essenza di trementina, unita a 50 ml di alcool a 94° e 50 ml di olio paglierino. A questo punto bisogna individuare l'eventuale presenza di tarli. Se si notano i caratteristici buchi procurati da questo animale, si agisce con un trattamento antitarlo, facendo entrare il prodotto in ogni buco, anche capovolgendo il mobile. Una volta asciutto si passa una seconda mano di antitarlo e si provvede poi a chiudere i buchi con l'apposito stucco. Non solo l'aspetto estetico è importante, ma anche la solidità. Se ce n'è bisogno, in questa fase del restauro si passa a verificare la robustezza e la stabilità del mobile.
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Se le gambe di una sedia o di un tavolo, oppure il ripiano di un mobile sono instabili e pericolanti, bisogna provvedere con il consolidamento del legno. Questa fase del restauro si esegue facendo assorbire al legno sostanze che lo rinforzino; può trattarsi di elementi naturali come la colla animale, la resina o la cera d'api, oppure di consolidanti sintetici. Questi ultimi sono molto validi, si trovano facilmente in commercio e riescono a fornire buoni risultati. La fase della stuccatura, a cera o a gommalacca, serve a correggere graffi e imperfezioni. Non è difficile, non si corre il rischio di far danni, ma è utile per piccoli ritocchi e non può sostituire pezzi di legno mancanti. Si arriva quindi alla fase finale del restauro legno: la lucidatura. Questa operazione non è difficile, ma va eseguita in modo preciso e senza fretta, rispettando i tempi di asciugatura tra una mano e l'altra. Generalmente la lucidatura viene fatta con la gommalacca, che è la secrezione di una cocciniglia asiatica. Viene venduta in scaglie da sciogliere oppure in soluzione già pronta.
Con la lucidatura, il mobile di legno assume un aspetto lucido e vellutato, piacevole da guardare e da toccare. Si procede acquistando la vernice, o preparandola sciogliendo da 100 fino a 200 grammi di scaglie di gommalacca per litro di alcool a 94°. Con un tampone formato da una pezzuola di lana avvolta da un tessuto di cotone e lino si passa la soluzione sulla superficie del legno. Bisogna eseguire dei movimenti regolari, senza mai staccare il tampone dal legno. Quando la vernice si esaurisce, si esce dalla superficie scorrendo lateralmente, per ricominciare il percorso col tampone imbevuto. È importante lasciare asciugare bene tra una mano e l'altra, anche per alcuni giorni. In genere sono necessari almeno due o tre giorni prima di passare alla mano successiva, e ci vorranno tre o quattro mani per un risultato ottimale. Una soluzione più diluita di gommalacca richiede più passate sul mobile, ma la pellicola che si forma aderisce meglio al legno. Il restauro legno restituisce un mobile lucido, rinforzato e decisamente bello, pronto a far di nuovo parte dell'arredamento.
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