Tra gli elementi per la costruzione necessari in edilizia possono essere annoverati anche permessi, mappe e visure catastali. Prima di far partire i lavori di costruzione o ristrutturazione, è quasi sempre necessario un permesso. I regolamenti edilizi sono diversi in ogni Comune, comunque in linea di massima occorrono la D.I.A. o la S.C.I.A., la comunicazione di inizio lavori o il permesso di costruire. I lavori di manutenzione ordinaria che riguardano riparazioni, manutenzione o rinnovamento, non necessitano di permesso di costruire. Quando si tratta di abbattere o innalzare muri, la maggior parte dei comuni italiani richiede la S.C.I.A., mentre per alcuni tipi di interventi edili ci vuole la comunicazione di inizio lavori o C.I.L.. Il documento che contiene i dati di un immobile è la visura catastale, vera e propria carta di identità di terreni e fabbricati. Su questo documento ci sono i dati tecnici e fiscali del proprietario, ed è indispensabile quando si tratta di compravendita di immobili o di lavori di ampliamento o riduzione che modifichino la rendita catastale. Gli estremi dell'immobile contenuti nella visura catastale vanno indicati nella S.C.I.A..
La visura catastale è il documento che contiene tutti i dati identificativi dell'immobile; il regolamento edilizio prevede che vadano saputi ancora prima di ordinare i materiali da costruzione per fare i lavori. Questo documento si richiede all'Agenzia delle Entrate, presso lo sportello degli uffici postali oppure su Internet, tramite il sito dell'Agenzia delle Entrate. Si tratta di un servizio gratuito, a patto che il richiedente sia il titolare dell'immobile. Se occorre la visura catastale di un immobile ubicato in un altro Comune si paga una piccola commissione. Quando si fanno dei lavori che modificano la volumetria dell'immobile, il geometra deve depositare al catasto la nuova planimetria con le modifiche effettuate. Al catasto vengono valutati tutti i cambiamenti apportati e fatti dei controlli sui dati catastali. Eventuali modifiche incideranno sulle tasse come l’I.M.U., che sono calcolate mediante la rendita catastale. In caso ciò avvenga, i funzionari del catasto inviano un avviso di rettifica al titolare dell’immobile che può accettare la nuova rendita o opporsi con un ricorso davanti alla commissione tributaria provinciale.
La mappa catastale è la rappresentazione grafica dell’immobile, cioè la planimetria della composizione interna dei vari locali. In caso di terreni vengono rappresentati i confini dell’appezzamento di terreno con i riferimenti necessari al geometra per poterne determinare i confini. In caso di vendita o frazionamenti di terreni, dalla mappa catastale il geometra determina i nuovi confini da depositare a catasto. Il regolamento edilizio prevede che per le modifiche agli immobili come frazionamenti, ampliamenti o modifiche interne dei locali, il geometra debba depositare a catasto la situazione originaria e quella che risulta alla fine dei lavori. I tecnici del catasto devono verificare se i lavori comportino una variazione di categoria o di rendita dell’immobile, nel qual caso aggiorneranno la visura catastale perché questo determinerà un cambiamento della valutazione della rendita e di conseguenza delle tasse da pagare. Sia i materiali da costruzione che visure e mappe sono vincolati dalle leggi vigenti nel Comune dove avverranno i lavori e, solo se saranno perfettamente a norma, gli addetti rilasceranno tutti i permessi necessari per fare le modifiche sull'immobile.
Il regolamento edilizio prevede che occorra avere l’approvazione dei materiali che si intendano utilizzare per la ristrutturazione, ma non solo, si tratta di un documento assai variegato che disciplina tutte le normative urbanistiche. In alcune zone ci sono dei vincoli paesaggistici e possono intervenire la sovrintendenza alle belle arti, gli addetti dei beni culturali o del Comune per approvare o meno i lavori strutturali e controllare la regolarità di mappe e visure. L’azienda specializzata che svolge i lavori deve certificare che i materiali siano a norma di legge e che vengano rispettati i vincoli urbanistici e paesaggistici nella zona dove verranno fatti i lavori. Ad esempio l’impianto elettrico, l’impianto idraulico e il tetto devono essere certificati e garantiti mediante una dichiarazione firmata di un'azienda certificata. Il nuovo regolamento edilizio unico sta per essere approvato e sono già state accettate 42 definizioni uniformi secondo quanto ha dichiarato il Ministero per le semplificazioni Marianna Madia. Il regolamento unico è una delle misure sblocca Italia che dovrebbero semplificare tutte le procedure burocratiche.
Ai sensi dell'articolo 4 del Testo Unico per l'edilizia D.P.R. 380/2001, il regolamento edilizio è lo strumento che disciplina le norme per la costruzione o la modifica degli edifici. Il regolamento tiene in considerazione criteri estetici, paesaggistici, igienici per approvare la vivibilità delle case. Quando si tratta di apportare delle modifiche strutturali la legge prevede che siano i Comuni ad occuparsi di tutte le pratiche burocratiche e gli accertamenti necessari ai lavori edilizi. Il regolamento edilizio è uno strumento che serve a geometri, imprese edili e addetti ai lavori per attenersi alle regole dell'urbanistica locale. La materia urbanistica è demandata a Regioni e Comuni, tuttavia è in progetto il regolamento unico, che semplificherà e uniformerà i contenuti di tutti i regolamenti edilizi italiani. Il decreto sblocca Italia ha previsto uno schema da seguire che riguarda permessi, materiale da costruzione, mappe, visure e tutto ciò che occorre ogni qualvolta si debbano mettere le mani su un immobile. In particolar modo le definizioni dei parametri edilizi verranno standardizzate e per il momento ne sono state approvate 42.
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