Lampade a basso consumo

La rivoluzione delle lampade a basso consumo

Molti si chiedono quale sia la differenza sostanziale tra una normale lampadina e una a risparmio energetico. Partiamo col dire che dall’ormai lontano 2009 le vecchie lampadine non sono più in commercio. Il divieto di vendita era stato prorogato al 2012 e da quel momento le vecchie lampade a incandescenza sono sparite dagli scaffali dei rivenditori. Il motivo? Le vecchie lampadine inquinavano e comportavano uno spreco di energia pari al 90%. Infatti, il funzionamento di una lampadina a incandescenza si basa sull’incanalamento dell’energia all’interno di un filamento di tungsteno che raggiunge una temperatura di circa 2000 gradi. Quasi tutta l’energia viene però bruciata e solo un 5-10% viene convertito in luce. Le lampade a basso consumo, invece, funzionano in modo assai diverso e consentono di utilizzare l’80% dell’energia incanalata. Oltre a ciò, le nuove lampadine rappresentano una rivoluzione ecologica. Infatti, ogni kWh produce delle emissioni di Co2 nell’atmosfera e quelle di ultima generazione riducono di 5 volte questo consumo. Ad una vecchia lampadina da 25 watt, infatti, corrisponde l’odierna lampada da 5, e i risultati sono potenziati.
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Varie tipologie di lampade a basso consumo

lampadina compatta fluorescente Ma che cosa si intende per lampade a basso consumo? Sono anche dette lampadine a risparmio energetico e, come vuole il nome, permettono di abbassare di molto il livello dei consumi. Ne esistono diversi tipi: le più diffuse sono senza ombra di dubbio le CFL (Compact fluorescent Lamp). Si tratta di lampade a scarica dalla luminescenza indiretta, ossia non generata dal gas ionizzato, ma data da un materiale fluorescente presente nell'involucro. I prodotti di questo tipo sono facilmente riconoscibili per la loro forma, a spirale o serpentina. Altra tipologia è quella delle lampade alogene a basso consumo. Nella forma, queste ultime assomigliano molto alle loro antenate a incandescenza, ma il gas contenuto all'interno contiene un elemento alogeno come lo iodio il kripton o lo xeno. Tale sostanza permette al filamento di raggiungere temperature molto più alte rispetto a una normale lampadina. La vera svolta, però, è data dai LED (Light Emitting Diode), che rappresentano sicuramente la luce del futuro per quanto riguarda il rapporto consumi-prestazioni. Si tratta di componenti elettronici che, al passaggio della corrente, emettono una luce priva di raggi infrarossi ed ultravioletti.

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Vantaggi e svantaggi delle lampade a basso consumo

Lampade a LED Eppure, nonostante il notevole risparmio offerto dalle lampade a basso consumo, c'è chi ancora non riesce ad abituarsi a questa svolta epocale. Molti lamentano un cattivo rendimento della luce, altri i lunghi tempi che alcune lampadine impiegano per raggiungere il massimo dell'efficienza. Tuttavia, questi sono inconvenienti di poco conto che riguardano unicamente le CFL. C'è da dire che, anche se queste impiegano alcuni minuti prima di raggiungere il massimo della potenza e irradiano una luce più fredda rispetto alle altre lampadine, hanno una durata di gran lunga maggiore rispetto alle vecchie (di 8-10 anni) e permettono di risparmiare fino a 20 euro l'anno sulla bolletta della luce. Altra polemica riguarda i costi, troppo elevati specie per quanto riguarda le lampade a LED. Se, infatti, queste ultime possono avere un prezzo anche di 5 volte superiore rispetto alla vecchia incandescente, non è da sottovalutare la loro durata, che si aggira intorno ai 15-17 anni. I LED, inoltre, sono in grado di offrire ottime prestazioni e un notevole risparmio.


Lampade a basso consumo: Inquinamento e illuminazione

Led Se è vero che le lampadine a risparmio energetico garantiscono un risparmio pari a 156 milioni di barili di petrolio in meno ogni anno e consentono una riduzione delle emissioni pari a 38 milioni di tonnellate di CO2 non più immesse nell'atmosfera, è altrettanto vero che possono provocare altre forme di inquinamento. La questione è però circoscritta alle sole CFL, che contengono mercurio al loro interno e, pertanto, devono essere smaltite con sistemi appositi e maneggiate con molta cura. Alcuni ricercatori dell'Università di Stanford hanno infatti scoperto che un solo mg. di mercurio riesce ad inquinare quattromila litri d’acqua. Una CFL ne contiene 3 mg. e quindi, potenzialmente, può rendere inutilizzabili 12.000 litri d’acqua. Inoltre, il mercurio può provocare gravi malattie come la sclerosi multipla, il morbo di Alzheimer, il morbo di Parkinson. Detto ciò, non c'è da preoccuparsi: le società produttrici di energia elettrica hanno già deciso di incrementare la produzione di lampade a LED, annunciando che presto o tardi queste ultime andranno a sostituire quelle fluorescenti.



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