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Le orchidee hanno semi molto piccoli, dotati di una sostanza di riserva veramente minima: molto spesso, quindi, sono insufficienti a nutrire le giovani plantule fino al momento in cui diventano autonome dopo la germinazione. È stato dimostrato che il seme è in grado di svilupparsi solo in presenza delle ife del micelio del fungo con cui ogni specie vive in simbiosi. In genere le orchidee possiedono fiori irregolari a sei elementi (che vengono chiamati tepali), che sono vistosi, vivacemente colorati e di foggia strana. L'apparato riproduttore è composto da un pistillo a cui si uniscono, fondendosi, gli stami questi ultimi sono solo parzialmente fertili. Di conseguenza le orchidee si dividono in tre sottogruppi: le poliandre hanno 3-5 stami fertili, mentre le diandre ne possiedono solo due. Infine le monandre si riducono ad avere un solo stame fertile.
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I fiori delle orchidee possono essere solitari oppure riuniti in grappoli o spighe molto appariscenti. Non a caso molte orchidee sono considerate delle vere e proprie meraviglie della natura, in quanto i fiori creano delle facce o elementi elaborati. Dei sei petali che formano ogni fiore, tre compongono il verricello esterno e tre quello interno. In quest'ultimo caso, un petalo ha una forma speronata e viene chiamato labello. L'ovario è lungo e contorto, perché in genere è ruotato di 180°. Le foglie hanno l'aspetto di vere e proprie guaine e sono disposte a spirale, tuttavia molto spesso le orchidee sono dotate solo di piccolissime blatte. L'impollinazione avviene per mezzo di insetti imenotteri e di uccelli: la fecondazione rappresenta, proprio per le modalità con cui viene messa in atto, un processo caratteristico ed esclusivo di questa particolare famiglia.
Le orchidee sono per lo più specie epifite e crescono sugli alberi nell'atmosfera densa di umidità delle foreste tropicali. Hanno fusti ingrossati e lasciano penzolare tipiche radici aeree dotate di uno strato esterno di particolari cellule capaci di assorbire l'acqua dall'atmosfera. Le radici, inoltre, sono verdi e quindi possono assimilare le sostanze nutritive. Alcune specie di orchidee sono lianose e possiedono radici affondati nel terreno invece le specie italiane sono terricole. Tra numerosi generi vi sono Orchis e Ofris al primo appartengono l'orchidea Morio, frequente nei prati e nei boschi montani, e la Sambucina, caratteristica dei luoghi umidi e ombrosi. Al secondo genere appartengono l'Epipactis, la Negritella e l'Aranifera, detta anche fior di ragno. Molto vistose sono le orchidee esotiche Stamhopea, con fiori che raggiungono i 15 cm di diametro.
Le orchidee si possono coltivare anche in casa in quanto la famiglia comprende generi diversi e non tutti necessitano di una serra per svilupparsi. Infatti sono presenti tantissime specie, suddivise tra varietà autoctone oppure ibride. Circa la metà delle specie sono terrestri e quindi si sviluppano nel terreno: di conseguenza vengono coltivate in vasi per orchidee. Le altre varietà sono epifite, cioè si sviluppano su alberi e arbusti, tuttavia, non essendo parassiti, li usano semplicemente come sostegno, senza assorbire nutrimento da loro. Le orchidee epifite possono essere monopolidiali o simpodiali: nel primo caso hanno un unico fusto principale, eretto, completamente ricoperto di foglie e che può raggiungere in vaso anche un metro di altezza. Il secondo caso è quello più comune, con molti fusti che si sviluppano da un rizoma principale. I vasi per orchidee sono presenti in commercio in tanti modelli, che differenziano tra loro per forme, dimensioni e materiali.
Se si sceglie di coltivare in casa una varietà epifita, è bene optare per vasi per le orchidee con un tutore: infatti la pianta allo stato naturale cresce sui tronchi d'albero o su rami. Queste condivisioni naturali possono essere simulate facendo sviluppare queste orchidee su un ramo o su un pezzo di corteccia di sughero. Nella sua forma più semplice questo tipo di tutore può riunire parecchie piante epifite, con radici avvolte in sfagno umido, legate con fil di ferro su un singolo pezzo di legno. Se si opta per una composizione più complessa, si ha un ramo d'albero vero e proprio che supporta numerose orchidee. Tuttavia è possibile coltivare queste specie anche in vasi per orchidee in quanto il rizoma sta sulla superficie del terriccio e le radici si sviluppano nel terreno. Bisogna ricordare che i vasi per le orchidee vanno riempiti di terriccio molto poroso, che lasci passare l'acqua. Per le specie terrestri è indicato un terriccio composto in parti uguali da terra grassa fibrosa, muschio di sfagno in pezzi, terriccio di foglie o torba, sabbia grossolana o perlite. I vasi per orchidee vanno sempre posti in luce viva.
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