Salice piangente

Salice piangente: caratteristiche

Il salice piangente (Salix babylonica) è un arbusto deciduo originario dell'Asia centrale che cresce spontaneo nelle zone temperate della Cina. Caratterizzato dalla presenza di rami lunghi, fini e penduli, mostra un portamento spiovente verso il basso e può crescere fino a 25 metri. Le foglie, di forma allungata, ingialliscono e cadono nella stagione autunnale; la fioritura avviene in primavera e produce infiorescenze a grappolo. I frutti sono piccole bacche piene di semi. Esistono numerose varietà di salice piangente: alcune, come il "Salix Babylonica Pendula" risalgono a tempi molto antichi mentre altre, come gli ibridi realizzati a scopo ornamentale, sono di origine recente. Attualmente, il salice piangente più apprezzato per il suo gradevole effetto decorativo è il "Salix X Sepulcralis Chrysocoma", diffuso in tutte le zone del mondo a clima temperato.
Salice piangente

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Salice piangente: coltivazione

Il terreno ideale è umido Il salice piangente è una pianta molto semplice da piantare e da curare, a condizione di scegliere il terreno più adatto alla sua coltivazione. Questo arbusto, infatti, resiste bene al freddo e teme la siccità: il substrato ideale, quindi, è umido e non eccessivamente drenato, in modo da garantire alle radici una idratazione abbondante e costante. Per questo, il salice piangente può essere messo a dimora in un habitat solitamente sconsigliato alla maggior parte delle specie vegetali, ovvero un terreno acquitrinoso e ricco di ristagni idrici. In tal senso, uno degli ambienti più indicati per la piantumazione è in prossimità di un lago o di uno specchio d'acqua. La riproduzione avviene per talea: per creare nuovi salici, quindi, è sufficiente tagliare un pezzetto di ramo e piantarlo sul terreno umido.

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Salice piangente: esposizione e cura

Il luogo ideale è soleggiato Per il salice piangente, l'esposizione ideale è soleggiata o a mezz'ombra; è consigliabile evitare i luoghi eccessivamente ombrosi in quanto, in assenza di luce, questa pianta si sviluppa con difficoltà. Tutte le varietà di salice piangente richiedono innaffiature abbondanti, regolari e frequenti durante tutto l' arco dell'anno; in estate, la frequenza delle innaffiature deve essere aumentata, soprattutto in condizioni di forte siccità. Le potature sono generalmente sconsigliate, in quanto possono modificare il portamento dell'arbusto; tuttavia, in caso di necessità, è possibile accorciare i rami. La concimazione deve avvenire al momento della piantumazione mescolando al terreno un buon quantitativo di letame o altro concime organico e ripetendo l'operazione ogni due anni. Ciò consentirà di arricchire il substrato in modo ottimale e di fornire alla pianta tutti i nutrienti di cui ha bisogno.


Salice piangente: le malattie

Infestazione da parassiti Il salice piangente è un arbusto molto delicato. Per questa sua peculiarità, è frequentemente soggetto agli attacchi dei parassiti e delle malattie fungine. Tra le patologie che colpiscono questa pianta sono particolarmente diffusi il cancro e la ruggine. Queste infezioni, dovute alla presenza di agenti patogeni fungini, sono facilmente rilevabili dall'aspetto delle foglie che appaiono segnate da macchie scure; la loro azione non determina la morte immediata della pianta ma ne causa un lento deperimento. Per la fragilità dei loro rami, i salici piangenti possono essere infestati dai "rodilegno", bruchi parassiti xilofagi che scavano gallerie nei fusti e nei rami indebolendone la struttura fino al definitivo appassimento della pianta. Per combattere le parassitosi e i funghi, il salice piangente deve essere trattato con antiparassitari specifici ai primi segni di infezione.




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