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Un sistema tetto che non è né isolato né ventilato non prevede l’adozione di uno strato di ventilazione e di elementi termoisolanti. Si tratta di una soluzione con un livello minimo di coibentazione, che può essere installata solo negli edifici agricoli oppure nelle strutture che non richiedono un isolamento termico. Invece una copertura non isolata ma ventilata prevede l’inserimento sotto l’elemento di tenuta di uno strato di ventilazione: in questo modo si riducono gli effetti del riscaldamento del tetto e degli ambienti sottostanti dovuto al forte irraggiamento solare dei mesi estivi. Anche questo sistema viene usato raramente negli immobili residenziali, a differenza di quanto accade per il tetto caldo e il tetto freddo. Nel primo caso la copertura isolata integra una barriera al vapore e uno strato termoisolante tra la struttura portante e il manto impermeabile. Il supporto può essere composto da materiali di vario genere, ad esempio un misto laterocemento, una base di calcestruzzo posato in opera o pannelli in legno. Invece un tetto freddo prevede anche l’inserimento di uno spazio di ventilazione tra la sovra copertura e lo strato isolante.
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Nel sistema tetto caldo in genere si applica il manto impermeabile sullo strato di materiali isolanti che funge da supporto: si tratta della tipologia di copertura più diffusa ed è quella più comune nel settore dell’edilizia industriale. Invece il tetto freddo prevede la posa del manto impermeabile direttamente sulla sovracopertura e, proprio per le sue caratteristiche tecniche e per i vantaggi che consente di ottenere, è sempre più adottato negli immobili residenziali, soprattutto se sono dotati di una struttura a falda. Nel sistema tetto freddo può anche essere inserito uno strato di tenuta al vapore: si tratta di quello più interno, posato direttamente sulla struttura portante. Fondamentali sono l’elemento termoisolante, l’intercapedine per la ventilazione dallo spessore costante e il manto di copertura. In questa categoria rientrano soluzioni come le coperture a falde ventilate sottoguaina, basate sulla posa delle tegole su listelli di legno. In questo modo si crea, tra il manto isolante e quello di finitura, una camera d’aria che consente di raffreddare la temperatura interna dell’immobile durante l’estate.
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