Nel 1841 nel settore delle tegole per la copertura dei tetti avviene una rivoluzione con il risultato ottenuto dai fratelli Gilardoni, Joseph Theobald e Francis Xavier, con l'invenzione ed il brevetto delle Tegole marsigliesi, installate per la prima volta ad Altkirch, in Alsazia. Le tegole ebbero immediatamente un grande successo soprattutto nella copertura degli edifici industriali che erano sempre più numerosi. L'idea adottata dai fratelli Gilardoni consiste nel dotare di una scanalatura laterale le tegole a forma piatta, in modo di assemblarle le une alle altre semplicemente ad incastro. In seguito avviene un'evoluzione che porta alla duplicazione della scanalatura per rendere ancora più preciso e tenace l'ancoraggio reciproco delle tegole stesse. Le tegole marsigliesi risultano più leggere, facili da installare e più economiche.
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Attraverso la scanalatura, che in seguito viene duplicata e anche triplicata, le tegole marsigliesi si inseriscono l'una nell'altra garantendo la tenuta della copertura e contemporaneamente la stabilità delle piastrelle e del tetto. Le tegole marsigliesi, con le quali praticamente finisce l'era delle tegole costruite artigianalmente, consentono un'alta velocità d'installazione, richiedono l'utilizzo di un numero inferiore di elementi per metro quadrato, quasi dimezzando in questo modo il peso della copertura finale rispetto all'impiego delle tegole tradizionali. L'indicatore importante che emerge è il numero di tegole per metro quadrato, 13 o 14 a seconda del modello, per un peso di circa 40 kg, in contrapposizione a circa 70 kg per una copertura tradizionale di 40-50 tegole. Occorre aggiungere un fattore niente affatto trascurabile di un considerevole risparmio sul costo del lavoro per il montaggio.
Le tegole ad incastro ideate e brevettate dai fratelli Gilardoni si sono prestate in brevissimo tempo alla tecnologia di pressatura automatizzata e per questo motivo sono state chiamate tegole meccaniche. L'incastro che si veniva a stabilire tra loro esplicava una duplice funzione, di migliorare la stabilità e di facilitare l'evacuazione dell'acqua. Le tegole marsigliesi, che si adattano a tetti spioventi tra 25° e 60°, si sono poi evolute e rese disponibili in diversi colori, forme e dimensioni, piccole e più grandi, completamente piatte ma anche dotate di un dorso curvo, per adattarsi meglio alle diverse pendenze dei tetti e alle varie normative edilizie. Le tegole più piccole hanno la capacità di potere essere collocate su diversi tipi di tetto, anche con superficie leggermente curva.
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