La tecnica dell'affresco è abbastanza semplice da spiegare a parole. Ciò non toglie che nella fase realizzativa vera e propria occorra dare fondo a tutta l'esperienza maturata. Si parte con la realizzazione del disegno preparatorio, non tralasciando lo studio dei colori che bisognerà successivamente utilizzare. Dopo ciò occorrerà rivestire il muro, rendendolo dapprima uniforme con il cosiddetto rinzaffo e andando poi a migliorarlo con l'arriccio. Quando il muro di base è quasi giunto all'asciugatura completa, si può riportare il disegno sul muro stesso. Si applica, dunque, il cosiddetto tonachino (una sorta di intonaco completamente trasparente) e si va a ripassare il disegno con un pennello. Successivamente si applica il colore che poi si ingloba all'intonaco e crea, asciugandosi, il carbonato di calcio. Tale processo si chiama carbonatazione.
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Date le speciali caratteristiche dell'affresco che, proprio per la tecnica con cui è realizzato, deve essere completato in breve tempo (prima che si asciughi l'intonaco di base), ci si chiede cosa succeda nel momento in cui ci sia la necessità di apportare modifiche una volta che l'opera è asciutta. Il ritocco dell'affresco è possibile e si realizza seguendo delle regole ben specifiche. La zona da correggere va grattata in maniera molto delicata, mediante l'utilizzo di una semplice spatola. La superficie interessata va, quindi, ricostruita e livellata passando alla fase successiva di pitturazione. Nelle zone del lavoro particolarmente complicate si procede con la correzione del disegno mediante colori a calce o, in alternativa, con i colori a tempera semplici realizzando la cosiddetta tecnica a secco. In ogni caso, è sempre meglio effettuare i ritocchi suddividendo il lavoro per porzioni.
Diversi sono i materiali indispensabili per realizzare correttamente la tecnica dell'affresco. Innanzitutto servono i sacchi di calce. Questi vanno conservati ben chiusi ed è sempre bene specificare la finalità dell'acquisto per ottenere la calce adatta. Infatti, le malte idrauliche non sono adatte per gli affreschi, così come anche la calce artificiale che funge esclusivamente da legante. La sabbia è un altro materiale essenziale. La più indicata è quella di fiume. Quella di mare, invece, non è indicata a causa del nitrato di potassio presente al suo interno. La sabbia, inoltre, deve essere pulitissima. Le sue dimensioni sono soggettive. Quella più grossa va bene per le opere più grandi. Quella fine, invece, per quelle con dettagli più piccoli. Servono, poi, l'acqua (purissima) e la calce idrata specificatamente pensata per la realizzazione degli affreschi.
Oltre ad una serie di materiali indispensabili, sono necessari anche una serie di utensili per la realizzazione di un affresco. Tra questi vi è, innanzitutto, la cazzuola che serve per l'applicazione della calce sulla parete. Il frettazzo ligneo serve per appiattire la superficie uniformandone gli strati. I pennelli da imbianchino, poi, devono utilizzarsi per inumidire le malte. La spatola è indispensabile per la levigatura degli intonaci prima di dare il via alle fasi di pittura e ritocco. La vasca da calce è indispensabile perché gli impasti vanno mescolati al loro interno per una comodità maggiore durante il lavoro di preparazione della superficie. I pennelli per realizzare il disegno devono essere di misure differenti per adattarsi al meglio ad ogni esigenza. In generale, però, è meglio utilizzare dei pennelli dal costo ridotto dal momento che la calce tende a rovinare in maniera molto veloce le setole.
L'Italia è un Paese in cui l'affresco è una delle tecniche più amate in assoluto. Non è un caso che siano presenti un numero significativo di esempi. Si cita, ad esempio, "Il pagamento del tributo" di Masaccio che si trova nella Chiesa del Carmine di Firenze. E' stato realizzato intorno al 1425 ed ha come protagonista San Pietro inviato da Gesù per il pagamento di un tributo per l'ingresso a Cafarnao. Anche "La scuola di Atene" di Raffaello Sanzio è un affresco di nota fama. Risale al primo decennio del XVI secolo e si trova nei Palazzi Apostolici. Vi sono raffigurati famosi matematici e filosofi dei tempi antichi che discutono tra loro. Tra questi, ad esempio, Aristotele e Platone. Merita un accenno anche la "Pentecoste" di Giotto, datata 1291 e collocata nella Basilica Superiore di Assisi e che, ad oggi, risulta un po' danneggiata. La raffigurazione è quella degli Apostoli insieme alla Vergine Maria su cui sta per scendere lo Spirito Santo, simboleggiato da una colomba bianca.
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