Un impianto di irrigazione automatica ha il suo cuore nella centralina di programmazione e nei materiali prescelti per la sua costruzione. Il funzionamento è semplice: una centralina consente di stabilire sia automaticamente che in maniera personalizzata, i tempi di irrigazione quotidiana che le piante necessitano, in base al loro fabbisogno di acqua. L'acqua passa per delle piccole tubazioni e viene espulsa a beneficio della pianta da gocciolatori e da microirrigatori, in grado di garantire un flusso continuo nel tempo. Stando alla tipologia di pianta e alla struttura del terreno ad essa necessario, i gocciolatori sono regolabili, aprendoli maggiormente per un passaggio superiore di acqua oppure chiudendoli per centellinare meglio la risorsa. Un impianto di irrigazione automatica non è dunque meramente un timer apri e chiudi, ma può essere anche qualcosa in più.
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La realizzazione di un impianto di irrigazione automatica richiede più o meno competenze e tempo a seconda dello spazio da gestire: va da sé che per un balcone le forze in campo saranno minori rispetto ad un grande giardino o a una serra. Si trovano in commercio i componenti necessari a partire dalla centralina di programmazione, provvista magari di riduttore di pressione, da avvitare al rubinetto principale. Quindi il kit di tubi (se non è già forato bisogna forarlo con un piccolo strumento foratubo), posizionato in base al percorso delle piante e interrotto da raccordi per le giunzioni e le deviazioni dell'acqua. L'impianto si chiude con un regolatore di portata da posizionare sulla linea idrica dedicata. Per un lavoro meno professionale si può ricorrere ad un serbatoio con rubinetto da appendere in alto, a cui si avvita un tubo da giardinaggio, che sfrutta la gravità per far scendere l'acqua e diffonderla nel circuito previsto.
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