Tetti in rame

Le caratteristiche dei tetti in rame

Il rame è uno dei primi metalli che l’uomo ha utilizzato nella storia per produrre manufatti, tubature e coperture di tetti: esempi celebri del suo impiego sono le tegole che a lungo hanno protetto il Pantheon e il Baldacchino di San Pietro del Bernini. Nell’architettura contemporanea il rame sta prendendo piede soprattutto nella copertura dei tetti, passando sempre più da soluzione temporanea a struttura permanente, grazie allo spessore ridotto che lo rende molto leggero, alla versatilità e facilità di lavorazione, alla commistione di estetica e funzionalità, per dar vita a soluzioni progettuali innovative, sobrie ed eleganti. Il colore del tetto in rame dipende dalla lega usata nei pannelli di copertura: si può passare dal giallo dell’ottone al rossiccio del bronzo, passando per l’effetto dorato della lega rame-alluminio. Il Teatro Auditorium di Vicar in Spagna è un esempio efficace per mostrare la possibilità di scelta tra le varie sfumature, in quanto è composto da pannelli di leghe differenti. Il rame inoltre possiede un colore proprio che muta nel tempo, fino a ricoprirsi di una patina di sali tendente al verde, che funge da scudo di protezione per il materiale sottostante.
Teatro auditorium vicar

Part 60179 - Cartuccia Sikalex 521 Uv, 300 Ml, colore: Nero

Prezzo: in offerta su Amazon a: 10,1€


I vantaggi dei tetti in rame

Tetto rame Il primo punto di forza dei tetti in rame è la durata: si è già accennato al caso del Pantheon, ma si può ricordare anche la Basilica Palladiana a Vicenza, il cui tetto in rame risale al 1829; la lunga vita del metallo è dovuta soprattutto alla pressoché inesistente perdita di spessore nel tempo. Un’altra caratteristica che rende non necessaria la manutenzione è la resistenza alle sollecitazioni meccaniche, come il peso della neve e i colpi di grandine, e la protezione dai raggi UV, dalle alte temperature, dall’umidità, grazie alla patina superficiale di cui si è parlato in precedenza. Un tetto in rame è inoltre incombustibile, dunque non propaga incendi. Per gli amanti dell’ambiente, un’ulteriore buona notizia: il rame e le sue leghe sono totalmente riciclabili, per giunta senza perdere qualità tra un riciclo e l’altro; inoltre l’alta conducibilità termica di questo metallo, seconda solo a quella dell’argento, permette la realizzazione di pannelli di copertura che possono sfruttare l’energia solare.

  • Tettoia realizzata in legno di notevoli dimensioni Le tettoie sono strutture che vengono utilizzate per coprire una parte all’aperto creando così degli spazi da utilizzare a seconda del caso e delle richieste. Esse possono essere di vario materiale te...
  • Vecchio tetto in tegole di ardesia I tetti tipicamente genovesi presenti in tutta la Riviera Ligure sono ricoperti da tegole in ardesia. L'ardesia estratta in Liguria conserva la sua colorazione nera satinata se adoperata in ambienti i...
  • Struttura tetto in legno ventilato Il tetto in legno ventilato è un sistema di copertura di un edificio che offre numerosi e consistenti vantaggi proprio a causa della sua struttura: innanzitutto migliora la durata di vita degli ambien...
  • Progetto di restauro architettonico Il restauro architettonico è composto da diverse fasi. Vi è una prima fase di analisi storica, che ha come obiettivo quello di ricostruire la storia del manufatto; poi vi è un'analisi costruttiva, ch...

Scidule, tegole, in vero legno impiallacciato scuro dalla Foresta nera, taglio con smussatura a destra, dimensioni e quantità selezionabili, 250 pezzi, 20mm x 10mm

Prezzo: in offerta su Amazon a: 13,95€


Tetti in rame: Tipi di posa

Posa tetti rame La posa dei tetti in rame non è affatto semplice, in quanto bisogna opportunamente valutare il tipo di posa più indicata, la direzione dei venti principali, la consistenza delle piogge, l’altezza dell’edificio. Oltre alla conosciuta tecnica del fissaggio a tassello, che prevede l’applicazione di ogni singola tegola, si sta diffondendo il sistema della doppia aggraffatura: la denominazione si rifà al tipo di giunzione longitudinale delle lastre di rame, sporgente dal piano di deflusso dell’acqua. Resa possibile dall’utilizzo di macchine profilatrici, la doppia aggraffatura è la naturale evoluzione dell’aggraffatura verticale semplice, viene impiegata per coperture pendenti che devono resistere alla pioggia e deve essere alta tra i 23 e i 25 millimetri. La chiusura delle giunzioni può avvenire manualmente o mediante le apposite macchine aggraffatrici: le lastre rastremate di rame, impiegate per rivestire facilmente superfici curve, presentano diversi segni di aggraffatura alla fine del lavoro, rendendo possibili composizioni e motivi originali, che si sposano sia con l’architettura tradizionale che con la progettazione più moderna e innovativa.


Guarda il Video

COMMENTI SULL' ARTICOLO