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Le piastrelle in ceramica sono molto belle da vedere e si caratterizzano per essere molto funzionali, resistenti e capaci di riprodurre ogni colore decorazione e tessitura. Il risultato finale dipende quindi dalla tipologia adottata, che a sua volta varia in base alle tecniche di lavorazione e al tipo di impasto. Ad esempio le piastrelle per pavimenti monocottura prevedono la cottura del supporto già smaltato in superficie: di conseguenza, l'elemento che si ottiene è omogeneo e molto resistente, così da poter sopportare senza problemi abrasioni, urti e flessioni. Invece il clinker viene cotto a temperature molto elevate, così che il materiale si vetrifichi e diventi resistente e molto denso. In alternativa il clinker si può smaltare, ma in ogni caso resiste molto bene all'usura, tanto da poter essere adottato in luoghi a frequente passaggio come l'ingresso. Infine le piastrelle per pavimenti in bicottura sono di maggiore qualità perché prima si cuoce il supporto e successivamente lo smalto: in questo modo sono più brillanti ma hanno una superficie più delicata.
Le tipologie di piastrelle per pavimenti in ceramica si differenziano anche in base al tipo di argilla: se la materia prima è priva di ferro, il risultato è un elemento monocottura a pasta chiara (beige o grigio chiaro) o bianca. Nel caso che l'argilla contenga ossidi di ferro, la piastrella è monocottura a pasta rossa. Se questo tipo di materiale viene trattato e cotto in maniera particolare, si ottiene il cotto: lo spettro cromatico degli elementi va dal rosso amaranto al giallo ocra in base all'argilla usata. Il cotto si caratterizza proprio per il suo colore caldo e consente di realizzare pavimentazioni di pregio, impiegando piastrelle e formati di grandi dimensioni. La sua superficie si ottiene per estrusione ed è non smaltata e porosa. Quest'ultima caratteristica degli elementi modulari si ha dosando in maniera specifica i componenti: una differente composizione consente di realizzare piastrelle greificate.
Tra le piastrelle per pavimenti più diffuse vi sono quelle in gres porcellanato perché si adattano a molteplici destinazioni d'uso e soluzioni. Si caratterizza per avere una superficie non smaltata, che non assorbe l'acqua e che si ottiene per pressatura: di conseguenza il supporto è molto duro, compatto, non poroso e mediamente resistente. L'elemento è composto da un impasto di sabbie e argille, che viene cotto a elevata temperatura. Queste piastrelle per pavimenti possono essere colorate o chiare e possono essere smaltate oppure naturali: nel primo caso il procedimento di lavorazione è simile a quello della monocottura. Quindi, a seconda delle texture usate per lo smalto, l'elemento può assumere vari colori. Invece il gres porcellanato naturale viene detto in massa e le diverse colorazioni e texture si ottengono variando i componenti della composizione. Infine il materiale può essere sottoposto a successive lavorazioni (ad esempio la lappatura, la levigatura o la rettifica) così da ottenere aspetti estetici particolari.
Dato che le piastrelle per pavimenti in gres porcellanato si trovano in un'ampia gamma di formati e tipologie, in base all'uso che se ne vuole fare cambia anche l'elemento più adatto a questo scopo. Ad esempio è bene adottare formati di grandi dimensioni nei locali di piccola metratura: in questa maniera si dilata spazialmente l'ambiente, facendolo sembrare più ampio. Allo stesso modo è bene optare per colori chiari. Se invece le stanze hanno il soffitto basso, sono consigliate le piastrelle sottili con una messa in posa lineare. Infine, se si vuole adottare un parquet in locali poco adatti come la cucina e il bagno, si possono inserire nel locale piastrelle per pavimenti che sembrano listoni e con effetto legno. In questo modo si riesce a creare un ambiente armonico e altamente elegante, soprattutto se si è posato il parquet anche nel resto della casa.
In commercio ci sono anche piastrelle per pavimenti in molti altri materiali, ognuno dei quali con caratteristiche specifiche e adatto a contesti particolari. Ad esempio le piastrelle in vetro si trovano molto spesso nelle cucine e nei bagni e si posano usando un collante trasparente. Invece le piastrelle per pavimenti metalliche si dividono in due tipologie: la prima prevede la realizzazione di elementi in resina da cuocere ad alte temperature finché non si ottiene una superficie che assomiglia al metallo. Le piastrelle della seconda tipologia hanno un'anima di legno e un rivestimento formato da lamine di acciaio, rame oppure ottone. Gli elementi con un rivestimento in pelle sono adottate soprattutto negli studi, nelle camere da letto e nei soggiorni in quanto creano un'atmosfera molto accogliente. La loro messa in opera prevede di incollarle direttamente al pavimento usando prodotti specifici.
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