Masselli autobloccanti

Masselli autobloccanti: cosa sono e a cosa servono

I masselli autobloccanti sono dei mattoni in calcestruzzo che vengono utilizzati per pavimentare grandi aree esterne come parcheggi, vialetti, piazze e giardini. È un'ottima alternativa alle classiche pavimentazioni in bitume o in pietra naturale, le prime esteticamente carenti, le seconde troppo costose. La pavimentazione in mattoni autobloccanti oltre che economica ed ecocompatibile, ha il vantaggio di poter ottenere risultati personalizzati a seconda del progetto cui la realizzazione fa capo. L'elemento che però porta l'utente finale a scegliere i masselli autobloccanti è la durabilità del materiale; a parità di superficie infatti, sia la pietra naturale che ogni altro tipo di pavimentazione, bitume incluso, subisce un degrado dovuto all'utilizzo e agli agenti atmosferici. Mentre con l'utilizzo di qualunque altro tipo di materiale la manutenzione oltre che costosa si rende necessaria dopo appena pochi anni, con la pavimentazione per esterni in masselli autobloccanti la manutenzione si riduce quasi al minimo, essendo garantita una durabilità molto elevata che fa preferire questa soluzione architettonica alle altre.
Masselli autobloccanti multicolor

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Masselli autobloccanti drenanti: le caratteristiche

Masselli autobloccanti a scacchiera I masselli autobloccanti drenanti hanno la particolarità di lasciar passare attraverso la superficie pavimentata le acque piovane che vengono convogliate in vasche di accumulo per uso irrigazione oppure per smaltirle negli strati superficiali del terreno. Gli impieghi sono legati alle particolarità della zona e portano tutti al beneficio di minimizzare i costi legati allo smaltimento delle acque meteoriche, soprattutto in quei casi dove i regolamenti comunali indicano una percentuale massima di acque piovane che possono confluire nella rete pubblica. I vantaggi dell'utilizzo dei masselli autobloccanti drenanti anche nel settore residenziale sono molteplici, prima fra tutte la possibilità di reimpiegare le acque così raccolte per l'irrigazione delle aree a verde, risparmiando notevoli quantitativi di acqua potabile.

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La posa in opera

Lavoro posa Premesso che lo spessore dei masselli autobloccanti deve essere calcolato tenendo conto del tipo di peso, pedonale o carrabile che dovrà sopportare, in linea di massima è sufficiente uno spessore di 5-6 cm per pavimentazioni destinate al traffico automobilistico, mentre per i mezzi pesanti sono sicuramente necessari spessori più elevati. La posa in opera dei masselli autobloccanti richiede particolare attenzione soprattutto nella sistemazione e preparazione del letto di posa che deve essere sistemato tenendo conto delle pendenze in modo da far defluire corretamente le acque piovane (a meno che non si tratti di messa in opera di pavimentazione drenante). Dopo aver compattato il terreno, si può procedere con la stesura di uno strato di sabbia; se ci si dovesse trovare in presenza di terreno franoso, è preferibile posare uno strato di 3-4 cm di ghiaia. Dopo aver compattato il letto di posa si può procedere alla sistemazione della pavimentazione, avendo cura di controllare di tanto in tanto la correttezza dei livelli. L'ultima operazione da eseguire è la sigillatura dei giunti che viene effettuata con la distribuzione di sabbia sulla superficie, in particolare tra i giunti.


La manutenzione

Posa opera La scelta dei masselli autobloccanti è dovuta principalmente alla durabilità che gli stessi hanno rispetto a qualunque altro tipo di materiale. L'esperienza insegna che una pavimentazione esterna in blocchi di calcestruzzo autobloccante ha una durata media di 45 anni, con interventi di manutenzione massiccia a 20 anni dalla posa in opera e un recupero e ricollocazione di circa il 90-95% dei mattoni. Il normale intervento di manutenzione ordinaria consiste nel controllo della sigillatura dei giunti, e quindi nello spargimento di sabbia all'interno degli stessi, in modo che il materiale si stratifichi e blocchi lo spostamento dei masselli. Un buon programma di manutenzione deve prevedere un controllo più massiccio durante il primo anno di posa, mentre per gli anni successivi è sufficiente un intervento all'anno per verificare la sigillatura dei giunti.




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