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I masselli autobloccanti drenanti hanno la particolarità di lasciar passare attraverso la superficie pavimentata le acque piovane che vengono convogliate in vasche di accumulo per uso irrigazione oppure per smaltirle negli strati superficiali del terreno. Gli impieghi sono legati alle particolarità della zona e portano tutti al beneficio di minimizzare i costi legati allo smaltimento delle acque meteoriche, soprattutto in quei casi dove i regolamenti comunali indicano una percentuale massima di acque piovane che possono confluire nella rete pubblica. I vantaggi dell'utilizzo dei masselli autobloccanti drenanti anche nel settore residenziale sono molteplici, prima fra tutte la possibilità di reimpiegare le acque così raccolte per l'irrigazione delle aree a verde, risparmiando notevoli quantitativi di acqua potabile.
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Premesso che lo spessore dei masselli autobloccanti deve essere calcolato tenendo conto del tipo di peso, pedonale o carrabile che dovrà sopportare, in linea di massima è sufficiente uno spessore di 5-6 cm per pavimentazioni destinate al traffico automobilistico, mentre per i mezzi pesanti sono sicuramente necessari spessori più elevati. La posa in opera dei masselli autobloccanti richiede particolare attenzione soprattutto nella sistemazione e preparazione del letto di posa che deve essere sistemato tenendo conto delle pendenze in modo da far defluire corretamente le acque piovane (a meno che non si tratti di messa in opera di pavimentazione drenante). Dopo aver compattato il terreno, si può procedere con la stesura di uno strato di sabbia; se ci si dovesse trovare in presenza di terreno franoso, è preferibile posare uno strato di 3-4 cm di ghiaia. Dopo aver compattato il letto di posa si può procedere alla sistemazione della pavimentazione, avendo cura di controllare di tanto in tanto la correttezza dei livelli. L'ultima operazione da eseguire è la sigillatura dei giunti che viene effettuata con la distribuzione di sabbia sulla superficie, in particolare tra i giunti.
La scelta dei masselli autobloccanti è dovuta principalmente alla durabilità che gli stessi hanno rispetto a qualunque altro tipo di materiale. L'esperienza insegna che una pavimentazione esterna in blocchi di calcestruzzo autobloccante ha una durata media di 45 anni, con interventi di manutenzione massiccia a 20 anni dalla posa in opera e un recupero e ricollocazione di circa il 90-95% dei mattoni. Il normale intervento di manutenzione ordinaria consiste nel controllo della sigillatura dei giunti, e quindi nello spargimento di sabbia all'interno degli stessi, in modo che il materiale si stratifichi e blocchi lo spostamento dei masselli. Un buon programma di manutenzione deve prevedere un controllo più massiccio durante il primo anno di posa, mentre per gli anni successivi è sufficiente un intervento all'anno per verificare la sigillatura dei giunti.
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