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Le stufe a legna si contraddistinguono per innumerevoli vantaggi, che ancora oggi le rendono il sistema di riscaldamento preferito da molte famiglie. Tra i plus, il più importante è sicuramente rappresentato dal tipo di alimentazione, assicurata da un combustibile naturale, sano e completamente rinnovabile, il cui fascino non smette di conquistare chi ama scaldarsi per mezzo di fiamme scoppiettanti. Ma le stufe alimentate a legna, almeno per certi modelli, sono anche piuttosto economiche, oltre a garantire una lunga autonomia di accensione con un solo carico. Infatti, quando l'ambiente da climatizzare non è eccessivamente ampio, la legna immessa al mattino basterà quasi sicuramente fino a sera. Non solo, ma questo tipo di stufa permette di sfruttare al massimo il combustibile, come ben sapevano le donne di una volta, che si servivano delle braci per intiepidire i letti delle stanze non raggiunte dall'impianto. Un altro plus per nulla trascurabile è poi il basso rilascio di polveri, ceneri e anidride carbonica, cui si aggiunge l'opportunità di sfruttare l'eventuale canna fumaria di un camino preesistente, non così raro da trovare, soprattutto nelle case da ristrutturare.
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Spesso, a far optare per la stufa a legna sono i vantaggi che solo questo tipo di riscaldamento può assicurare in termini di economicità e risparmio. Ma per conseguire tali obiettivi è necessario seguire alcune indicazioni di base, che oltre ad evitare rischi inutili, permetteranno innanzitutto di garantirsi una reale ottimizzazione del combustile, massimizzando la resa calorica. La prima di queste indicazioni riguarda come disporre la stufa, che se possibile andrà posta al centro dell'ambiente da riscaldare, per agevolare una diffusione del calore più razionale ed omogenea. Per lo stesso motivo, nel caso di abitazione a più piani, la stufa andrà sempre posizionata al primo, in modo da sfruttare la naturale propensione del calore a salire verso l'alto. Sempre al fine di ottenere la massima resa termica, un suggerimento utile può essere quello di ottimizzare il tiraggio spostando la stufa dalle pareti, che potrebbero comprometterlo riscaldando i rivestimenti. Infine, qualora la stufa sia ospitata da una stanza pavimentata con moquette o parquet, sarà necessario munirla di un pannello di rialzo, così da garantire la massima sicurezza.
Le stufe a legna più diffuse sono quelle che funzionano ad irraggiamento, sistema nel quale la trasmissione diretta dell'energia termica avviene tramite infrarossi, il cui calore si concentra unicamente sugli oggetti all’interno del proprio raggio d’azione. Dunque, in questo caso, il calore può venire percepito sulla pelle ma non nell'aria, che si riscalderà per convenzione solo quando la temperatura salirà a un punto tale da far aumentare di converso quella dei muri. Il calore trasmesso viene rilasciato in particolare tramite il rivestimento della stufa, che per questo dovrà essere composto da un materiale che vanti prestazioni ottimali a livello di accumulo termico. Un’ulteriore modalità di funzionamento delle stufe a legna è poi quella a convenzione, che trasmette il calore attraverso l'aria per mezzo di correnti convettive che ne assicurano la distribuzione. Tuttavia, soprattutto nel caso delle convenzione naturale, il calore può non risultare uniforme e concentrarsi nelle parti superiori, con la conseguenza di rendere l'impianto inadatto a stanze con soffitti alti.
La manutenzione della stufa a legna dipende naturalmente dal tipo di impianto acquistato. Ad esempio, i rivestimenti in pietra ollare risultano particolarmente resistenti agli acidi e dunque si potranno detergere con facilità anche per mezzo di prodotti aggressivi. Ciò non vale però per la maggioranza delle stufe, che richiedono invece una pulizia delicata, da ottenersi per mezzo di un semplice panno morbido appena inumidito d'acqua.
Per quanto riguarda la pulizia dell'eventuale cassetto, quest'ultimo andrà poi svuotato con regolarità soltanto quando del tutto pieno. Infatti, un leggero strato di cenere sul fondo, agendo da isolante, non farà che migliorare le performance termiche della stufa a legna.Passando agli interventi di manutenzione straordinaria, almeno una volta all'anno è necessario provvedere alla pulizia dei condotti e della canna fumaria, per la quale si potrà ricorrere ad un tecnico o in alternativa cimentarsi con il fai da te. In quest’ultimo caso, bisognerà dotarsi delle apposite spazzole in fibra di vetro, oltre che di idonei dispositivi di protezione come occhiali e mascherine, in grado di proteggere occhi e vie respiratorie dalla fastidiosissima fuliggine.I prezzi delle stufe a legna, ovviamente, dipendono dal tipo di modello che si decide di acquistare.
Il range è piuttosto ampio e va dalle poche centinaia di euro richieste per una stufa in acciaio a parecchie migliaia di euro per aggiudicarsi i modelli in ceramica smaltata o in cotto. Per non parlare di quelli in pietra ollare o in maiolica, i cui prezzi possono diventare davvero proibitivi a causa del particolare pregio dei rivestimenti prescelti.Le stufe in ghisa, invece, sono piuttosto a buon mercato, anche se non al livello delle concorrenti in acciaio. Infatti, per ottenere 14 Kw da queste ultime bisognerà prevedere un esborso di circa 700 euro, lo stesso prezzo di una stufa di ghisa ma con una potenza molto minore, da stimarsi tra i 3 e i 7 Kw.Comunque sia, anche considerando i modelli più costosi, le stufe a legna rimangono pur sempre una scelta conveniente, in quanto le basse spese di consumo e mantenimento consentono di ripagare velocemente anche un investimento iniziale piuttosto elevato.
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