Puntine

Puntine, un po' di storia

Si tratta di uno dei più antichi strumenti da cancelleria esistenti al mondo, forse fu addirittura il primo articolo. Potrà sembrare banale, potranno sembrare dei piccoli oggetti scontati, eppure qualcuno le inventò: tutto accadde nel lontano 1900, epoca di viaggi transoceanici che comportavano l'uso smodato delle mappe, per potersi orientare. Uno studioso, chiamato Edwin Moore, fondò la Moore Push-Pin Company proprio alla luce del secolo nuovo, e lavorò giorno e notte per la produzione di spilli cartografici, gli antenati delle odierne puntine. Il primo incarico fruttò la bellezza di due dollari, cifra esorbitante per l'epoca, e la vendita di circa cento campioni. Le cose migliorarono quando la Eastman Kodak Company acquistò un ordine di circa mille dollari, al solo scopo di puntinare le foto. Johann Kirsten era un orologiaio tedesco, ideò nel 1903 la prima puntina. I due modelli si rivelarono abbastanza simili, ma mentre la puntina di Kirsten presentava una testa piatta, l'articolo di Edwin Moore era dotato di una piccola impugnatura. Inoltre, Moore brevettò tanti altri prodotti, come ad esempio gli odierni gancetti per appendere i quadri.
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Puntine: conosciamole meglio

Antico modello di puntine Le puntine sono dei piccoli spilli, utilizzati perlopiù per attaccare fogli di carta su una parete o superficie in legno, plastica o sughero. Sono costituiti da un gambo appuntito e resistente, ed una testa piatta, che permette di perforare la parete sulla quale posizionare il foglio senza il rischio di bucarsi le dita.Esistono diverse tipologie di puntine: la puntina più "vecchia", consiste praticamente in una testa piatta di ferro, ed una punta con taglio a "V", piegata a 90°. Il difetto di questa puntina, forse, è quello di essere meno resistente rispetto ai nuovi tipi di puntine esistenti sul mercato: infatti, quando la forza adoperata per perforare la parete non è perpendicolare alla stessa, la puntina rischia di piegarsi, e di non adempiere perfettamente allo scopo per il quale è stata ideata.

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Tipologie di puntine

Puntine nere in metallo Esistono vari tipi di puntine. Come prima cosa, ci sono le puntine classiche: le tipiche puntine dalla testa tonda e larga, rivestite di plastica. Rappresentano, praticamente, la puntina più comune. Sono adoperate per fissare oggetti molto più pesanti di un foglio, come ad esempio un cartellone, o comunque degli oggetti statici, che non andranno più spostati. Si possono rimuovere mediante l'utilizzo di un taglierino, o con le unghie, in quanto sono molto resistenti. Ci sono poi le puntine da mappa, che tuttavia non sono molto resistenti come le puntine dalla testa larga. Sono utilizzate per indicare coordinate ben precise nelle mappe. Ci sono, infine, le puntine da disegno: sono costituite da dischetti in materiale metallico, dai quali si protendono tre piccole punte, per fissare i vari fogli su una tavoletta. Sono state sostituite dal nastro adesivo.


Da quali materiali sono composte le puntine?

Puntine di plastica Le puntine possono essere composte da diversi materiali. Le più comuni sono le puntine realizzate in ottone, costituite da un dischetto e una punta. Il dischetto è spesso rivestito di plastica colorata. Le puntine possono anche essere realizzate in ferro o altri componenti; la testa, invece, può essere realizzata in legno, nickel o sola plastica. Le puntine con testa realizzata in plastica, secondo le statistiche, risultano essere quelle con presa più comoda, in quanto più leggere e maneggevoli; riducono, inoltre, il rischio di infortunio accidentale. Sono indicate soprattutto in caso di rapidi e repentini riposizionamenti, grazie alla loro leggerezza e versatilità. Si trovano in diversi colori, ed è per questo motivo che spesso attirano la curiosità dei bambini. Il costo delle puntine è piuttosto contenuto: varia infatti da qualche euro, a una decina di euro, a seconda della resistenza della puntina.


Consigli per l'uso

Le puntine, qualsiasi sia lo scopo per il quale vengono usate, possono rivelarsi piuttosto pericolose. Il loro uso esige una certa meticolosità nella presa, e di certo richiede attenzione. Pertanto, qualora non aveste una presa ferma e decisa, si consiglia l'utilizzo del nastro adesivo, che però non comporta la stessa precisione e comodità date dalle puntine. Come se fosse un medicinale, è assolutamente necessario tenerle al di fuori della portata dei bambini, i quali potrebbero accidentalmente ferirsi. Inoltre, per evitare di calpestarle involontariamente, si consiglia di fissarle con forza alla parete. In più, una volta terminato il lavoro, riporle nella confezione e successivamente in una cassetto, avendo cura di non tralasciarne nessuna. Probabilmente agli occhi del lettore sembreranno dei consigli piuttosto scontati, ma è sempre bene ricordare qualche accorgimento.


Usi secondari

puntine decorate Chi ha detto che le puntine abbiano il solo scopo di "fissare" fogli alle pareti, o di fissare altri tessuti in plastica e pelle? Usando un po' di fantasia, si possono attribuire alle puntine altri scopi ben precisi. Oltre alle varie tipologie descritte in precedenza, esistono, per esempio, anche le puntine per giradischi, tornati di moda negli ultimi tempi; le puntine per spillatrice, utilizzate in ambito chirurgico per unire e risanare ferite di piccole o medio dimensioni; e infine, in commercio esistono anche puntine da disegno decorate. Si tratta, infatti, di puntine impreziosite da particolari dettagli, come brillanti o pitture dalle fantasie più o meno essenziali, il must delle nuove frontiere del riciclo e del fai da te. Sono spesso utilizzate per decorare cornici, oppure sono adoperate nella creazione di gioielli da bigiotteria; si possono infine fissare nel polistirolo per la creazione di determinate strutture. Sono quindi utilissime anche per delle idee regalo personalizzate.




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